il Planetario di Caserta: imparare l'astronomia divertendosi

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Il Planetario di Caserta: tutti col naso all’insù per ammirare le stelle

cielo e terra

La volta celeste stracolma di stelle luccicanti rappresenta sicuramente uno spettacolo straordinario e incantevole per tutti, sia grandi che piccini. Poter ammirare i pianeti, il Sole, la Luna, e conoscere tutti i misteri del nostro Universo è da sempre quello che ha attratto e incuriosito l’uomo nei secoli, tanto che è riuscito a creare un piccolo cielo gremito di stelle proprio qui, sulla Terra: il planetario! Quello di Caserta è stato desiderato e realizzato con tanta determinazione, e oggi rappresenta un fulcro di cultura e divertimento davvero degno di nota.

Il Planetario di Caserta: la nascita e la storia

Il Planetario di Caserta fu inaugurato il 19 dicembre del 2008, ma solo dopo qualche peripezia. Infatti la prima progettazione risale addirittura al 1995, e il primo piano di lavoro fu realizzato dal professore di astrofisica dell’Università di Napoli Federico II, Luigi A. Smaldone. Si prevedeva inizialmente una cupola di proiezione inclinata e una platea che contenesse almeno 54 spettatori. La sede prevista doveva essere la biblioteca A. Manzoni, ma le buone intenzioni non riuscirono a permettere la nascita dell’osservatorio astronomico. Solo nel 2005 si prospettò la possibilità concreta che questo luogo speciale vedesse la luce. Il geometra Luigi Cunto e l’architetto Annamaria Bitetti si occuparono di riconvertire uno spazio della scuola media Vanvitelli, al fine di renderlo adatto allo scopo. Per stare al passo con le nuove tecnologie, fu rivisto totalmente il progetto iniziale e vennero effettuati adeguati lavori di ristrutturazione.

Interno del Planetario

Esempio di planetario con veduta della volta celeste realistica

Da allora, tantissimi visitatori si sono succeduti nel tempo e hanno saputo apprezzare l’astronomia, vista come un momento di apprendimento, ma anche di intrattenimento. Gli splendidi effetti luminosi che si susseguono sulla cupola che simula la volta celeste, permettono allo sguardo di andare oltre, verso l’infinito. Nel frattempo, una voce narrante ci trasporta verso quelle immagini sfavillanti, spiegandone i segreti più reconditi.

Pietro di Lorenzo, la voce e il cuore del planetario

Una personalità fondamentale all’interno del Planetario di Caserta è il suo responsabile didattico, Pietro di Lorenzo, che abbiamo avuto il piacere di intervistare per scoprire com’è nata la sua passione per l’astronomia, e per comprendere quali siano le modalità e le caratteristiche essenziali di un osservatorio. Da sempre operatore in campo museale, il suo interesse per l’astronomia nasce un po’ per caso, quando decide di partecipare al bando di concorso indetto dalla struttura. Col tempo, quella che si prospettava come una flebile inclinazione, si rivela molto di più: «È importante coinvolgere il visitatore su ciò che riguarda la tematica immateriale del nostro patrimonio, bisogna suscitare emozione».

Un lavoro, ma prima di tutto una missione, che svolge nell’ottica non solo dell’insegnamento, ma anche del divertimento, specialmente per i più piccini: «Per i bambini gli spettacoli sono assolutamente uguali a quelli degli adulti, cambia l’approccio. Aspettare il momento giusto è importante per attrarre l’attenzione, bisogna cogliere l’attimo cruciale della potenza comunicativa».

Ba,bini che osservano una cupola

Bambini che osservano la cupola di un planetario in azione

Si ricorre infatti alle tematiche favolistiche per catturare le menti e i cuori dei più piccoli, infondendo nozioni importanti e scientifiche, ma con un sorriso. Abbiamo poi chiesto perché, al giorno d’oggi, sia così importante visitare un osservatorio astronomico: «Fino a settanta anni fa il tempo della quotidianità e della scienza era fornito dagli astronomi. I ritmi della vita erano dettati dalle stagioni, infatti chiunque conosceva le date degli equinozi. L’attività principale era lavorare la terra, oggi invece è cambiato tutto, non si sa più nulla di tutto ciò. Per cui bisogna preservare il patrimonio immateriale dell’astronomia, riprendere il contatto con un pezzo della nostra civiltà». Fondamentale, quindi, è conoscere la nostra storia e le nostre radici, con lo sguardo rivolto al futuro… ma anche alle stelle!

 

Il Planetario di Caserta: tutti col naso all’insù per ammirare le stelle ultima modifica: 2017-12-27T09:56:42+01:00 da Marcella Calascibetta

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