Santuario di San Michele Arcangelo: piccolo gioiello sconosciuto – itCaserta

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Santuario di San Michele Arcangelo: piccolo gioiello sconosciuto

santuario di san michele

Percorrendo la strada che costeggia il monte Garzano, dopo una salita non certo alla portata di tutti i ciclisti, si arriva al piccolo Santuario di San Michele. Questo si trova sulla collina che sovrasta Maddaloni e, dalla sua posizione, è possibile ammirare un panorama spettacolare: dal Vesuvio alla Reggia, passando per i Ponti della Valle e le gigantesche pale eoliche di Durazzano che si perdono all’orizzonte. Semplicemente stupendo.

Pochi lo conoscono

Nonostante la sua bellezza, e le bellezze che si possono ammirare affacciandosi dalle sue ringhiere, non molti conoscono il santuario. Arrivarci effettivamente non è semplicissimo, e di sicuro non è una zona di passaggio. Bisogna salire lungo tutta via Giulia, partendo da Centurano, e percorrere la strada addentrandosi tra i boschi collinari. Un decina di km e si arriva in cima, dove sorge appunto il santuario. Dal versante che affaccia su Valle di Maddaloni è sufficiente invece salire lungo i Ponti della Valle. Se poi avete fiato da vendere, da Maddaloni è possibile raggiungere direttamente il complesso grazie ad un piccolo sentiero.
Non facile, ma il risultato vi lascerà a bocca aperta. Nelle belle giornate, infatti, il panorama visibile arriva fino al mare, con tutta la provincia di Caserta e di Napoli a portata d’occhio.

Un frammento di panorama visibile dal Santuario

La leggenda del Santuario di San Michele

Come molti luoghi affascinanti e dalle antiche origini, anche il Santuario ha la sua personale leggenda. Secondo il mito, infatti, a edificarlo non fu una persona qualunque, ma lo stesso arcangelo Michele.
Un giorno un pastore del luogo stava portando, come di consueto, il suo gregge a pascolare lungo la collina. Durante il cammino incontrò un giovane dall’aspetto celestiale che stava trasportando, tutto solo, delle pietre dalle dimensioni non certo contenute. Il pastore, colto da altruismo d’altri tempi, si fece carico anch’egli di qualche pietra e aiutò quel misterioso giovane. La cosa andò avanti per diversi giorni, e solo dopo un numero imprecisato di pietre il pastore si fece coraggio nel chiedere il motivo di tale sforzo. Quella figura celestiale si presentò al pastore come l’arcangelo Michele in persona. Mentre quelle pietre servivano a costruire una cappella nel punto più alto della collina, che rappresentava per l’arcangelo il suo luogo preferito in Terra.

Di origine longobarda

Il Santuario di San Michele venne costruito dai Longobardi nel IX secolo. In quel periodo, in tutta la Penisola, si stava diffondendo il culto micaelico. Tale culto riservava una profonda venerazione all’arcangelo Michele, e i santuari in suo onore proliferavano un po’ ovunque.
Secondo le fonti storiche vi fece visita anche San Francesco d’Assisi durante il suo passaggio a Capua. Frequentato spesso anche dalla famiglia reale dei Borbone, nel periodo risorgimentale venne occupato dalle truppe garibaldine. Da qui partirono i soldati impiegati nella famosa Battaglia del Volturno e dei Ponti della Valle.
Nel 1992 Giovanni Paolo II si recò al Santuario, benedicendo inoltre l’opera in bronzo di Tarcisio Musto, che ritrae l’immagine di Maria. Tale opera è disposta al centro del piazzale su due vele di cemento, come segno di salvezza e redenzione.

Per maggiori info si rimanda al sito del S. di San Michele Arcangelo

Santuario di San Michele Arcangelo: piccolo gioiello sconosciuto ultima modifica: 2017-04-08T10:00:45+02:00 da Gabriele Roberti

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