Valentina De Lucia: insegno pole dance per trasmettere emozioni – itCaserta

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INTERVISTE STORIE CASERTANE

Valentina De Lucia: insegno pole dance per trasmettere emozioni

Valentina impegnata in un'evoluzione

Valentina De Lucia ci accoglie con un gran sorriso e subito ci mette a nostro agio. Nei suoi occhi si legge chiaramente la passione per quello che fa. È lei la prima – e per ora unicainsegnante di Pole Dance di Caserta e provincia. Anche se questa non è la sola disciplina che pratica. Ha iniziato con la danza del ventre, con cui le piace contaminare la pole dance.

Valentina De Lucia e l’incontro con la pole dance

Valentina inizia raccontandoci un po’ di sé: «ho fatto ginnastica artistica fino all’età di 10 anni. Intorno ai 18, vidi in un locale delle danzatrici del ventre e mi innamorai di questa disciplina. Iniziai a dedicarmici anch’io. Mi sono appassionata in particolar modo ad una categoria che si chiama Tribal, in cui si usano alcuni attrezzi che mi piacciono tantissimo, come ad esempio la sciabola.

Ballerina di danza del ventre

Nel cercare su YouTube alcune performance di Tribal, tra i risultati correlati trovai una coreografia di pole dance. Mi appassionai subito a questa disciplina, però mi resi conto altrettanto presto che non c’era la possibilità qui di dedicarvicisi. Poi circa 7/8 anni fa andai al SEBS, che è una fiera di attività sportive. Lì c’erano dei rappresentanti di una scuola di Pole Dance di Napoli. Ne fui contentissima, provai e ne rimasi folgorata».

Iniziare ad imparare

«Purtroppo all’epoca non avevo modo di seguire il corso, continua Valentina, ma sapevo che nel giro di 5 o 6 mesi la situazione sarebbe cambiata. Affrontare un corso a Napoli sarebbe stato un impegno sia fisico che economico. Quindi, per provare se ne valesse effettivamente la pena o meno, feci la lezione di provaPoi mi feci costruire dal fabbro un palo da mettere in casa».

imparare

Valentina De Lucia ha iniziato quindi da sola a praticare la pole dance. «Iniziai a seguire i tutorial su YouTube e mi piacque tantissimo, ci racconta, anche se mi resi conto che nella vita ci vuole un insegnante, quindi mi iscrissi al corso. Essendoci poi la possibilità di diventare istruttrice iniziai a seguire anche delle lezioni private per migliorare sempre di più. Dopo un po’ di tempo ho preso il brevetto per diventare istruttrice a Roma. Io pratico questo sport da 5 anni, continua la nostra ballerina, non c’è bisogno di studiare una vita per ottenere risultati. Sono istruttrice di primo livello, ma ci sono vari livelli, anche tra gli istruttori».

Pole dance: caratteristiche e contatti con le altre discipline

Ma andiamo per gradi: cos’è la pole dance? Valentina ci spiega:  «la pole dance è una danza, principalmente acrobatica, eseguita col supporto di un palo. Il palo è in acciaio e vi si fanno sia figure intorno che in cima. Ha molti punti in comune sia con la ginnastica artistica che con la danza classica. Da quest’ultima derivano molte posizioni base della nostra disciplina, come accade per tantissime attività sportive».

Ballerina di danza classica

Valentina De Lucia sfata poi la credenza che la pole dance corrisponda alla lap dance. «Un collegamento c’è, ma più labile di quanto si pensi. La nostra disciplina è nata infatti in Asia, perché sia in India che in Cina ci sono ancora oggi discipline in cui si utilizza il palo. Quelle asiatiche sono discipline principalmente maschili, legate alla guerra. Gli americani le notarono soprattutto grazie al fatto che esse erano state inserite tra le attività circensi. Fu così che gli statunitensi pensarono di sfruttare commercialmente questo genere di attività, aggiungendo la componente sensuale. Nacque così la lap dance, erroneamente ritenuta l’origine della pole dance».

Atleti cinesi

Valentina poi ci spiega una cosa a cui tutti stavamo pensando: non c’è bisogno di una preparazione fisica per dedicarsi alla pole dance, si tratta infatti di una disciplina che sfrutta esclusivamente il peso del corpo. «Muovendosi intorno e sul palo si ha molta più consapevolezza del proprio peso corporeo, e col passar del tempo ci si abitua, riuscendo a realizzare figure sempre più elaborate».

Le sfide della pole dance

La pole dance richiede un impegno fisico piuttosto elevato, e possiede sia aspetti negativi che positivi. «L’aspetto negativo, ci dice subito Valentina, è la comparsa di lividi e abrasioni provocati dal contatto col palo». La poler spiega però ai suoi allievi che impareranno ad amare i propri lividi «perché quando ne esce uno solitamente significa che si sta imparando qualcosa di nuovo». Gli aspetti positivi sono invece principalmente mentali: «la pole dance è una continua sfida con sé stessi, un mettersi in gioco completamente».

autoatima

«La prima sfida è con le proprie insicurezze. Ogni donna ha infatti dei complessi che nella vita tende a nascondere, ma la pole dance richiede un abbigliamento quanto più ridotto possibile. Le ballerine lo adottano non per essere provocanti, bensì perché il contatto della pelle col palo assicura una presa maggiore, evitando a chi pratica questo sport di scivolare e farsi male».

Amicizia, tonicità e molto altro

La prima difficoltà quindi è quella di mettersi praticamente a nudo. «Però si crea un ottimo rapporto tra le ragazze della classe. Questo ti aiuta molto sia nell’imparare la pole dance che nella vita. Si acquista molta più fiducia in sé stesse, si impara ad apprezzare il proprio corpo, ci si piace di più. Dal punto di vista fisico poi si ottengono molti vantaggi già dopo qualche mese: non solo si perde peso e massa grassa, ma c’è anche un aumento della massa magra e quindi della muscolatura» continua a raccontarci Valentina.

Atleta impegnata nell'evoluzione definita bandiera

Un altro aspetto positivo dipende dal fatto che improvvisare sul palo non è così semplice, per cui facendolo fantasia e creatività si sviluppano parecchio. Inoltre Valentina aggiunge un dettaglio non da poco, relativo alla sua esperienza personale: «mi è capitato, nella vita, di notare che tra gruppi di sole donne si sviluppi spesso una sorta di competitività. Nella pole dance questa competitività non esiste, si crea un rapporto di sostegno e fiducia reciproci. Questo perché, essendo una continua sfida col palo e con sé stesse, lascia trasparire una serie di insicurezze che le ragazze condividono e si aiutano l’un l’altra a superare».

Tra i vantaggi della pole dance per il corpo c’è poi un miglioramento della postura. Questo sport è molto adatto a chi ha problemi alla schiena. Lo è perché la stende completamente e rafforza tutta la muscolatura che in questo modo sorregge meglio la colonna vertebrale.

L’arrivo della pole dance a Caserta

Valentina De Lucia ha deciso di portare la pole dance a Caserta per quello che le ha dato. «Ho fatto diversi sport nella vita ed ho visto un sacco di persone annoiarsi, o rinunciare, perché non ottenevano risultati. Quindi ho voluto trasmettere alle persone le emozioni che ho provato io. La pole dance, al di là dei risultati sul corpo, si pratica perché veramente ci si appassiona, e appassionarvisi significa appassionarsi al proprio corpo e a sé stessi».

I casertani hanno risposto abbastanza bene, tanto che le persone continuano a chiedere informazioni. Ci sono in programma altri corsi e, per essere aggiornati, potete inviare un messaggio a Valentina attraverso la pagina Facebook oppure utilizzando il suo contatto personale.

ballerini di tango

Sulla pole dance non solo c’è il pregiudizio legato alla lap dance, ma anche sul fatto che sia una disciplina prettamente femminile. In realtà, come dicevamo, nasce come disciplina maschile ed oggi è praticata sia dagli uomini che dalle donne. «Anzi, specifica Valentina, per forza e corporatura gli uomini riescono ad eseguire le figure al palo con maggiore facilità. Il lato sensuale poi c’è, ma c’è in tutti i tipi di danza, come nel tango per esempio. Oltre ad uomini e donne la pole è adatta poi anche a i bambini: i piccoli si divertono tantissimo a farlo

I momenti difficili che Valentina ha superato

«Alla mia prima esibizione avevo molta ansia, racconta la poler casertana. Era la prima volta che mi esibivo non a corpo libero ma su di un attrezzo. E poi, quando una cosa ci appassiona, un po’ di ansia c’è sempre, come ogni volta che ci si esibisce davanti a qualcuno. Ma in quel caso la mia non era rivolta al pubblico: dovevo dimostrare a me stessa di essere in grado di fare quella coreografia».

Pole dance in bianco e nero

Qualche altro momento difficile Valentina lo ha vissuto durante i corsi. «Questo perché è vero che il corpo col tempo si abitua e si riesce a fare tutto, ma ci sono delle posizioni che inizialmente sembrano impossibili da assumere. Poi però proprio nel momento in cui stai per dire basta ci riesci, ed è una sensazione fantastica». Infatti i momenti più belli della nostra atleta sono stati la prima volta in cui è riuscita a fare l’inversione (un’evoluzione che comporta il capovolgersi completamente, rimanendo attaccati al palo con la testa in giù e i piedi in aria), e il superamento dell’esame con il quale le hanno dato il diploma da istruttrice.

Il corso tra soddisfazioni e momenti divertenti

«Durante il corso in cui insegno ci sono già stati diversi momenti belliMi piace infatti guardare le allieve quando riescono a fare qualche evoluzione che pensavano di non poter riuscire a fare, ci spiega Valentina, da insegnante è davvero una soddisfazione». Ci sono poi stati anche momenti divertenti. «Ad esempio, quando un’allieva è riuscita a fare uno spin ed ha esclamato: sto girando come un kebab!». In fondo l’autoironia è sempre una gran dote!

Valentina De Lucia: insegno pole dance per trasmettere emozioni ultima modifica: 2018-03-06T18:34:20+01:00 da Mariarosaria Clemente

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