Il Ponte Borbonico sul Garigliano fu un’opera ingegneristica di grande risalto per l’epoca. Costò ben 75.000 ducati e fu il primo esempio di architettura industriale del Regno delle due Sicilie. Durante le domeniche del mese di agosto sarà possibile visitarlo gratuitamente grazie a delle aperture straordinarie del sito. La terza di esse, inoltre, sarà allietata da uno straordinario spettacolo itinerante.
La nascita del Ponte Borbonico
Il Ponte borbonico che si trova sul Garigliano prende il nome di ponte Real Ferdinando o Ferdinandeo, dal nome di Ferdinando II di Borbone. Si trova nell’area archeologica di Minturnae, al confine tra la Campania e il Lazio e che, prima che il regime fascista inaugurasse la provincia di Latina, faceva parte di Terra di Lavoro. I lavori per realizzare la struttura cominciarono nel 1828 e terminarono nel 1832. Essi portarono alla costruzione del primo esempio italiano (e secondo in Europa dopo un ponte in Gran Bretagna) di ponte sospeso sorretto da una catena di ferro.
La commissione del Ponte Borbonico si deve a Francesco I Di Borbone. Fonte: Wikipedia
Realizzare questo ponte fu possibile grazie alle avanzate tecniche raggiunte dal Regno delle due Sicilie nel campo dell’architettura industriale e dell’ingegneria edile. Il committente Francesco I di Borbone, padre di Ferdinando II, a cui dedicò l’opera, diede l’incarico di costruire il ponte all’ingegner Luigi Giura. Il risultato portò ad un ponte che estende il suo arco per una lunghezza di oltre centoventotto metri. L’apertura, invece, copre una superficie di oltre ottanta metri.
Le aperture straordinarie del mese di agosto
E oggi, a 187 anni dall’inaugurazione, avvenuta il 10 maggio 1832, è ancora possibile ammirare quest’opera in tutta la sua imponenza e magnificenza. Proprio nel luogo in cui il re si posizionò al centro della campata e ordinò che sul ponte passassero due squadre di lancieri al trotto e sedici traini d’artiglieria, durante tutte le domeniche di agosto i turisti potranno osservare da vicino questo capolavoro d’ingegneria. Essi resteranno sicuramente esterrefatti dai componenti costruttivi in metallo prodotti nelle fabbriche ferrieri calabresi, all’epoca tra le più produttive al mondo. Queste industrie erano di proprietà del generale Carlo Filangieri, principe di Satriano di Lucania e duca di Cardinale, fidatissimo uomo del sovrano. Quest’ultimo, come detto, attinse dal tesoro regio una cifra monstre di 75000 ducati.
Il ponte in una foto precedente all’assedio tedesco. Fonte: Wikipedia
Nell’occasione della terza visita mensile, il ponte sarà illuminato e la visita sarà accompagnata da uno spettacolo itinerante che comincerà alle ore venti e darà maggiore visibilità ad un’opera sita in questa zona ricca e piena di meraviglie poco valorizzate. E pensare che, durante la seconda guerra mondiale la sua stabilità rischiò di essere minata da un’offensiva dei soldati tedeschi. Per fortuna, però, i danni subiti dal ponte non furono irreparabili. Il restauro, finanziato da fondi europei, effettuato nel 1998, ha restituito alla nostra terra una struttura degna dei fasti borbonici.