Bidè: quello strano oggetto ritrovato nella Reggia di Caserta

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ALLA SCOPERTA DELLA REGGIA

Bidè: quello strano oggetto a forma di chitarra della Reggia di Caserta

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Bello e indispensabile, il bidet (o bidè) è un apparecchio sanitario onnipresente nei bagni italiani, nonché migliore amico del popolo italico da più di un secolo. Possiamo trovare un bagno senza vasca, senza doccia, senza lavandino, ma mai senza bidè. E secondo un vecchio studio francese del 1992, la sua presenza è la prima cosa che un turista italiano controlla al suo arrivo in albergo. Ma sapevate che il primo bidè in Italia si trovava nella nostra Reggia?

Di origine francese?

Le prime notizie ufficiali sul bidè risalgono all’inizio del Settecento in Francia. Il padre, secondo alcune fonti storiche, di tale invenzione è Christophe Des Rosiers che ne installò uno a casa del Primo ministro francese. Tuttavia una versione arcaica del bidè era già utilizzata nel Rinascimento presso la Corte dei Medici di Firenze. Dopo secoli di inutilizzo, il progetto fu ripreso e perfezionato proprio dai nostri cugini d’oltralpe.

La prima apparizione documentata di un bidè moderno risale durante una visita del Ministro degli esteri a casa del Primo ministro. Tra discorsi di natura politica e formalità varie, l’ospite chiese di recarsi in bagno. Appena giunto nella suddetta stanza, questi trovò la moglie del Primo ministro (citiamo le parole scritte sul suo diario) «a cavallo di uno strano strumento a forma di violino». L’episodio, curioso e imbarazzante, fu uno dei primi avvistamenti ufficiali dell’oggetto misterioso. Un commerciante, invece, non sapendo bene cosa fosse iniziò a pubblicizzare tale invenzione come «una custodia per violino in porcellana».

Effettivamente c’è qualcuno che ha trasformato il bidè in uno strumento musicale: i Les Luthiers

Dopo una prima larga diffusione, il bidè finì nell’elenco di quegli oggetti inutili nonché dannosi per la purezza dell’essere umano. Per il mondo religioso infatti, l’idea di toccarsi in determinate zone del corpo (anche per semplice igiene personale) non era vista di buon occhio. Meglio sporchi, ma puliti nell’animo insomma. E nel giro di pochi anni tanti saluti al sogno di potersi lavare dove non batte il sole. La Reggia di Versailles, che contava oltre 100 bidè, si ritrovò così di colpo con oltre 100 custodie per violino inutilizzabili.

Il bidè della Reggia di Caserta

Tra le tante qualità della dinastia borbonica, l’igiene personale era forse una delle migliori. Basti prendere come esempio la Reggia di Caserta, reale residenza della famiglia, che disponeva di un sistema idrico all’avanguardia: un continuo rifornimento di acqua pura e pulita tra i più avanzati d’Europa.
Maria Carolina d’Asburgo, nell’arredare il suo personale bagno, fece installare una toilette in puro marmo, una vasca con acqua corrente e una piccola tinozza in metallo con una struttura rifinita in legno a forma di violino. E no, le intenzioni della regina non erano quelle di tenere concerti all’interno del suo bagno. Non ufficialmente almeno.

A seguito dell’unificazione, dopo la fine del Regno delle Due Sicilie, vennero censiti i vari oggetti ritrovati all’interno del palazzo reale. Tra eleganti poltrone e statue dal valore inestimabile, venne riportata notizia di «uno strano oggetto a forma di chitarra». Ovviamente quei funzionari si riferivano al bidè, che si diffonderà poi in Italia a partire dal Novecento.

Il bidè della Reggia di Caserta

Curiosità

Da custodia per violino a misterioso oggetto a forma di chitarra. Ma da dove deriva la parola bidè? È francese e unisce la radice di origine celtica bid (piccolo) con bidein (piccola creatura). Il termine, oltre all’apparecchio sanitario, rimanda al pony (il cavallo in versione tascabile). L’omonimia è tutta nella posizione che assumiamo quando lo utilizziamo, come se stessimo appunto cavalcando un piccolo purosangue.

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Bidè: quello strano oggetto a forma di chitarra della Reggia di Caserta ultima modifica: 2017-04-13T10:00:50+02:00 da Gabriele Roberti

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