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La casa di Vanvitelli: una bugia durata più di un secolo

Casa Di Vanvitelli - statua dell'architetto

Luigi Vanvitelli e Caserta, un legame indissolubile che tale resterà per sempre. La nostra città, tuttavia, non sempre è riuscita a rendere onore alla memoria dell’architetto di origine fiamminga. Dopo la questione delle sue spoglie che, seppur sì risolta, presenta ancora molti punti bui, molto attuale è la questione della casa di Vanvitelli riguardo alla quale, grazie all’interessamento di alcuni cittadini, si è finalmente fatta chiarezza.

Il falso storico della casa di Vanvitelli

La questione della casa di Vanvitelli dura ormai dal lontano 1879. In quella occasione, dopo l’inaugurazione della statua dell’architetto realizzata dal marcianisano Onofrio Buccini, fuori ad un edificio del centro si appose una targa commemorativa che ricordava come in quella dimora visse proprio Luigi Vanvitelli. Ma grazie al lavoro di alcuni cittadini che hanno davvero a cuore la nostra storia cittadina, Nando Astarita su tutti, si è scoperto che quella targa altro non è che un falso storico.

Lapide Commemorativa della presunta Casa Di Vanvitelli

La lapide commemorativa apposta fuori alla presunta casa di Vanvitelli a Corso Trieste. Fonte: CasertaWeb

La lapide, infatti, venne apposta fuori ad un magnifico palazzo sito nel primo tratto di Corso Trieste. Per questioni puramente politiche e di facciata, infatti, si ritenne opportuno indicare una dimora degna del suo illustre inquilino, anche se dai documenti, in seguito si è evinto ben altro. Eppure l’errore agli occhi nostri pare davvero grossolano. Alla morte di Vanvitelli, avvenuta nel 1773, di quell’edificio non c’erano nemmeno le fondamenta. Nemmeno quel tratto di strada, aperto tra il 1836 ed il 1837, esisteva ancora.

La vera casa, adiacente alla chiesa di Sant’Elena

Grazie alla battaglia di Nando Astarita, soltanto oggi sappiamo che quella lapide altro non era che la testimonianza di un’enorme bufala. La casa di Vanvitelli, infatti, non si trovava in un bel palazzo rifinito e prestigioso, ma al primo piano di una struttura piccola e anche un po’ bruttina e fatiscente, adiacente alla piccola chiesa di Sant’Elena (la zona della Santella, appunto). L’architetto l’aveva scelta per un motivo molto semplice di natura pratica: la vicinanza al cantiere della Reggia. Egli, infatti, soffriva di gotta e gli spostamenti gli erano poco agevoli. A sottolineare questo dato, sappiamo che l’architetto avanzò la richiesta di aprire un affaccio dalla sua abitazione direttamente nella chiesa per poter assistere alle funzioni. La Curia Romana, anche grazie all’intercessione del fratello monsignore, fu ben lieta di accontentare Vanvitelli. E a guardare bene le tracce di quell’apertura nel muro della chiesa, sono ancora ben visibili.

Casa Di Vanvitelli nella Santella

La vera casa di Vanvitelli, adiacente alla chiesa di Sant’Elena. Fonte: OndaWebTv

Pensare che bastava soltanto consultare le carte risalenti a quegli anni e questa grande e disonorevole menzogna sarebbe stata sbugiardata molto prima. L’essenziale è che, comunque, la verità sia venuta a galla. Il comune, infatti, ha deliberato che la targa commemorativa debba essere posizionata fuori all’edificio corretto. Così che un altro mistero, successivo a quello delle spoglie dell’architetto, da noi trattato precedentemente, si sia finalmente risolto. Anche perché, dopo una vita piena di successi, ma anche di affanni, Luigi Vanvitelli meriterebbe di riposare, finalmente, in pace.

La casa di Vanvitelli: una bugia durata più di un secolo ultima modifica: 2019-05-30T10:22:47+02:00 da Luigi Bove

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