Casertavecchia segreta: la casa delle Bifore e la magica Ursula - itCaserta

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PERSONAGGI STORIE CASERTANE

Casertavecchia segreta: la casa delle Bifore e la magica Ursula

Il tesoro di Casertavecchia: Vicolo Della Bottega di Ursula Pannwitz

A Casertavecchia ci sono le fate. Attenzione però, non sono le fate della Disney con bacchetta magica alla mano e pozione. Sono dee, come quelle narrate nelle storie antiche, capaci di spanciarsi dalle risate per uno scherzo cattivello, come veri spiritelli. La leggenda narra che le fate giunsero di notte al Borgo, salirono sul monte Virgo, tra i Monti Tifatini, portando sulle spalle le antiche colonne che consegnarono a chi costruì il Duomo di Casertavecchia. Qui c’è un luogo unico al mondo, la casa delle Bifore, in cui le energie buone delle fate si sono riversate e dove gli spiritelli non sono poi così dispettosi perché hanno trovato casa. Tutto grazie all’amore di un’artista tedesca, Ursula Pannwitz e al suo sogno divenuto realtà.

Ursula Pannwitz - Casertavecchia Vista Da Monte Virgo

Casertavecchia Vista Da Monte Virgo

La storia di Ursula Pannwitz

«Da Ursula si resta stregati. Restare indifferenti di fronte a lei era impossibile. Colpiva la sua energia e la sua personalità. Qualche volta, verso sera, quando il cielo si tingeva di colori meravigliosi, alla sua bottega si trovava l’avviso Chiuso per Tramonti; ma noi non ci arrabbiavamo mai. Ci piaceva immaginarla seduta sulla sua terrazza a guardare il paesaggio». Così agli abitanti di Casertavecchia piace ricordare l’artista tedesca che nel 1974 scelse proprio il borgo medievale come luogo in cui vivere. Innamorata di Vincenzo Casertano, proprietario della libreria Patturelli a Caserta, lo seguì in Italia, ma scelse prima Napoli e poi Casertavecchia per trovare l’armonia e la felicità che le mancavano. Ursula giunse da lontano, dopo aver vissuto la guerra, il nazismo e un matrimonio senza amore.

Ursula Pannwitz - Casa Delle Bifore

La Casa delle Bifore di Ursula Pannwitz

Scelse la Chiesa di San Pietro, un vecchio rudere trasformato in casa di nobili, e mattone dopo mattone decise di dargli nuova vita, una nuova funzione, lasciando le originarie aperture con al centro una colonnina su cui poggiano due archi, le bifore. Avrebbe potuto vivere in la pace per lasciarsi andare ai ricordi, ma Ursula aveva un’anima diversa. Non si accontentò di una semplice abitazione. Per sé volle una casa-laboratorio, dove esprimere la sua manualità, creando oggetti di artigianato unici, gli Spiritelli.

Uno Spiritello per un desiderio

Gli Spiritelli sono l’emblema del Borgo di Casertavecchia. Ispirata dalle forme dei vecchi tegami e pentole in terracotta, Ursula decise di realizzare dei vasetti decorati con faccine gioiose e colorate, tutte diverse. All’interno si conserva un bigliettino con inciso un desiderio, destinato ad avverarsi alla rottura del vaso. Giulietta Masina, moglie del regista Fellini, appassionata di mistero e paranormale, fu la prima a notarne la magia. Un giorno, andò a far visita a Ursula e vedendo tutt’intorno le faccine colorate, le sentì come presenze positive, portatrici di buona sorte. Così, indicando i recipienti, disse che erano Spiritelli benevoli e che una volta inserito il desiderio, si sarebbe sicuramente realizzato. Molte sono le testimonianze di persone che hanno visto i propri auspici diventare realtà. Ursula ha voluto trasmettere il processo creativo degli Spiritelli ad altri artigiani locali, così da non far morire mai questo simbolo.

Spiritello Di Ursula Pannwitz

Lo Spiritello di Casertavecchia

Perfino il premio Nobel per la letteratura, Dario Fo, trovandosi a Caserta, volle visitare la casa-laboratorio e conoscere Ursula. Per lei, lo scrittore dipinse su un fazzoletto di stoffa una coppia di amanti che si abbracciano. I casertani ricordano l’incontro tra i due artisti come particolarmente toccante. L’amore di questa “casertana di adozione” non fu solo per la sua casa-laboratorio, ma per tutto il Borgo.
Ursula fu anche convinta sostenitrice del rilancio di un territorio affascinante e magico come una delle maggiori promotrici del “Settembre al Borgo”, ma purtroppo per le problematiche dell’epoca, fu bloccato a causa di una mentalità arretrata.

Ursula Pannwitz - Bifora E Spiritello

Una figura, quella di Ursula Pannwitz, che meriterebbe di essere riscoperta ancor di più, in virtù della grande valorizzazione culturale che ha portato al nostro territorio. Il suo lavoro, la sua dedizione e il modo in cui ha combattuto fino alla fine contro l’alzheimer, sono un esempio affascinante e concreto di come con grande forza d’animo e caparbietà tutto o quasi, si può fare. Non arrabbiatevi se qualche volta, arrivati al Borgo, troverete scritto Chiuso per tramonti. La bottega di Ursula riaprirà presto.

Casertavecchia segreta: la casa delle Bifore e la magica Ursula ultima modifica: 2019-08-05T12:06:37+02:00 da Linda Maisto

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