Dogman: da Castel Volturno agli Oscar 2019 grazie a Garrone

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Castel Volturno agli Oscar 2019 grazie a Dogman

Dogman, scena del film

Matteo vinci per noi! No, non è il grido di un gruppo di tifosi allo stadio, ma quello degli abitanti di Castel Volturno rivolto a Matteo Garrone. Il regista romano ha infatti girato nel paese della provincia casertana, oltre che buona parte di suoi film precedenti come Gomorra e L’Imbalsamatore, anche il suo ultimo successo: Dogman. Il film, ispirato al caso del Canaro della Magliana e già premiato a Cannes, rappresenterà l’Italia agli Oscar.

Dogman: da Castel Volturno agli Oscar 2019

Roma, anni ’80. Il titolare di un negozio di toelettatura per cani uccide in maniera estremamente efferata un criminale locale, ex pugile. L’assassino era considerato da tutti un uomo mite e gentile, innamoratissimo della sua unica figlia e degli animali. È questa la storia a cui si ispira Dogman, l’ultimo lungometraggio di Matteo Garrone. Il fatto di cronaca funge da spunto, per poi trasformarsi in una storia nuova, romanzata dal regista. Dopo la Palma d’Oro come Miglior Attore al protagonista Marcello Fonte, il film sarà tra i candidati all’Oscar 2019 come Miglior Film in Lingua Straniera. La candidatura è già nota anche se, quella che viene definita Short List, verrà ufficializzata solo alla fine di gennaio 2019.

Dogman, una scena tratta dal film

Foto illibraio.it

Ma cosa c’entra tutto questo con Caserta? Semplice: il quartiere romano in cui all’epoca si svolsero i fatti è stato interamente ricostruito, per le riprese, a Castel Volturno. Come abbiamo accennato, Matteo Garrone è già stato molte volte nella cittadina casertana, tanto da averla utilizzata come set per buona parte dei suoi film precedenti. Il regista è sempre il benvenuto in Campania. Per il suo ultimo lavoro ha infatti ricevuto un contributo regionale che ammonta a circa 200.000 euro, riconosciuto per i costi affrontati sul territorio. Maurizio Gemma, alla guida della Film Commission Campania che ha fortemente supportato il film, ha dichiarato: «Sul set c’era un clima particolare, un’altissima concentrazione. Le riprese sono durate una settimana in meno del previsto grazie a una lunga preparazione. Siamo orgogliosi della nomination. Matteo Garrone ha fortemente voluto girare a Castel Volturno: il regista è un grande interprete del nostro territorio».

Le dichiarazioni del regista e di chi ha lavorato al film

Il regista in questione ha infatti dichiarato: «L’idea era proprio quella di trovare un luogo che fosse ‘frontiera’, che richiamasse un’atmosfera western, ma dove la comunità è presente, ed è importante l’idea di comunità e quel che gli altri pensano di te . È la metafora di una società contemporanea, dove la violenza è presente come in passato. Nel villaggio ci sono caratteri che rappresentano personaggi che oggi possono essere riconoscibili in qualsiasi parte del mondo. Almeno stando alle nostre premesse e alle intenzioni. Cercavo anche un luogo in cui la periferia non fosse quella che rimandava a un immaginario già visto, da impegno sociale, nel quale ci fosse una sospensione più metafisica, coordinate che mi hanno portato al Villaggio Coppola».

la periferia al cinema

Foto Huffington Post

Anche Raffele Cantile, il location manager che ha lavorato a Dogman, ha spiegato quanto Matteo Garrone a Castel Volturno si senta a casa. «Sapeva già cosa voleva e dove. Frequenta la città da vent’ anni, il film è stato il suo ritorno a casa» ha detto, ed ha aggiunto: «Garrone conosce ogni angolo di Castel Volturno, la gente lo ama e rivede nei suoi film la voglia di restituire la bellezza di una terra ferita. Il cinema qui è diventato riscatto anche grazie a lui». Una voglia di riscatto che si è manifestata anche nel favore mostrato allo svolgimento delle riprese, effettuate in cinque settimane ininterrotte di lavoro nell’ex porticciolo del Villaggio Coppola.

Cantile ha infatti spiegato: «Il quartiere di Dogman è stato ricostruito con un grande impegno scenografico a partire da strutture preesistenti. Castel Volturno è diventata una sorta di Cinecittà grazie anche all’apertura del Comune: è un set naturale, flessibile, che mantiene una potente bellezza nonostante il degrado. Si susseguono mare, pineta, fiume, quartieri, abusivismo e campi da golf. C’è lo shock visivo di passare da un opposto all’altro, funziona. Si è formato negli anni un gruppo di professionisti che riesce a rispondere a tutte le esigenze delle produzioni, un vero e proprio indotto».

Cosa aggiungere quindi, se non Forza Garrone e Forza Castel Volturno?

Foto copertima MyMovies

Castel Volturno agli Oscar 2019 grazie a Dogman ultima modifica: 2018-09-29T12:55:35+02:00 da Mariarosaria Clemente

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