Centrale del Garigliano: quando a Caserta c’era il nucleare – itCaserta

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CURIOSITÀ

Centrale del Garigliano: quando a Caserta c’era il nucleare

La Mozzarella Della Centrale Del Garigliano

Percorrendo l’antica via Appia all’altezza di Sessa Aurunca ad un certo punto, tra i tanti pini che costeggiano la strada, spunta un cartello che in Italia pochi si aspetterebbero di leggere: Centrale Nucleare del Garigliano. Non lontano da quell’incrocio, infatti, sorge una delle (poche) centrali nucleari realizzate nel Belpaese durante il boom economico, con una forma che rimanda ad uno dei prodotti simbolo del nostro territorio: la mozzarella. E visto il grande successo della recente serie TV su Chernobyl, è giusto conoscere il passato (ed il presente) del nucleare in Italia e nel casertano.

Un impianto dalla vita breve

Per prima cosa, non allarmatevi e non correte a munirvi di contatore geiger: la centrale elettronucleare Garigliano non è più in funzione dagli anni Ottanta. Venne infatti “spenta” dopo un’attenta valutazione da parte dei tecnici dell’ENEL. Ma qual è la sua storia e perché se ne parla ancora oggi?

Panoramica Della Centrale del garigliano

La Centrale del Garigliano con la sua “mozzarella”

Costruita nel 1958 durante gli anni d’oro dell’economia italiana, la Centrale del Garigliano (che prende il nome dall’omonimo fiume su cui sorge) porta una delle firme più conosciute e tristemente discusse nell’ultimo anno: l’architetto Riccardo Morandi. All’italiano, famoso per la sua predisposizione a strutture in cemento armato, fu affidato l’incarico di realizzare la seconda centrale nucleare in Italia. Un progetto maestoso, costato all’epoca circa 40 milioni di euro e ultimato nel 1963. A partire dall’aprile dell’anno seguente, le turbine cominciarono a produrre energia elettrica con una potenza di oltre 160MW.

Centrale del Garigliano - Sala Controllo

Come si presentava la sala controllo di una centrale nucleare

Molte furono le proteste da parte della popolazione, che vedevano in quella centrale una minaccia per la propria salute e per l’ambiente circostante. Paure alimentate non solo dallo smaltimento delle scorie radioattive, ma anche dai rischi sismici e idrogeologici dell’area. Nonostante ciò, la centrale rimase in funzione fino al 1978 producendo più di 12 miliardi di kWh di energia elettrica. Pochi mesi dopo, nel 1979, alcuni lavori di manutenzione e di aggiornamento dell’impianto resero necessario lo stop alla produzione. Lavori che però non furono mai portati al termine, a causa di un’analisi costi-benefici che mise in evidenza l’inconvenienza delle operazioni. Secondo gli esperti, infatti, la spesa sarebbe stata eccessiva vista la poca vita residua della centrale (stimata in circa 30 anni a partire dall’inaugurazione). Così, il primo marzo del 1982, si decise di spegnere definitivamente il reattore.

La fine della Centrale Nucleare del Garigliano

Ovviamente chiudere una centrale nucleare non è come spegnere una lampadina. Si avviarono subito i lavori di smantellamento dell’impianto e di messa in sicurezza del materiale radioattivo presente. A farsi carico delle operazioni fu la SOGIN, Società Gestione Impianti Nucleari, che dal 1999 si sta occupano della bonifica. Il tutto dovrebbe esser ultimato tra il 2026 e il 2028, ovvero cinquant’anni dopo la chiusura della centrale. Al suo posto c’è la volontà di realizzare un polo scientifico e turistico, con un museo dedicato. Volendo, tuttavia, già oggi è possibile visitare l’impianto (in totale sicurezza s’intende), grazie alle visite guidate organizzate dalla stessa SOGIN (l’ultima tenutasi lo scorso aprile).

La Centrale Del Garigliano vista dall'alto

Panoramica sulla centrale

Oggi il nucleare in Italia sembra solo un vago ricordo, ma un tempo nel nostro Paese sorgevano alcune delle centrali nucleari più potenti al mondo. Latina, Trino, Sessa Aurunca: impianti all’avanguardia che dagli anni Sessanta agli anni Ottanta hanno supportato la produzione energetica italiana. Con il Referendum del 1987 e l’incidente di Chernobyl poi, si decise di abbandonare del tutto la strada del nucleare. Purtroppo però, strutture e scorie non svaniscono nel nulla, per cui ora non ci resta che pulire…

Centrale del Garigliano: quando a Caserta c’era il nucleare ultima modifica: 2019-07-11T10:33:20+02:00 da Gabriele Roberti

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