La storia di una città meravigliosa come Sessa Aurunca è lunga e complessa. Essa parte dalla popolazione aurunca e passa per una dominazione romana che ha tramandato un importante lascito archeologico. Sono proprio le meraviglie artistiche a rendere questo comune, il primo della provincia per estensione territoriale, così importante a livello culturale. E tra queste bellezze è impossibile non citare il duomo di Sessa Aurunca, consacrata ai santi Pietro e Paolo.
Nata nel XII secolo
La storia del duomo di Sessa Aurunca ha radici profondissime, che arrivano fino al XII secolo. Nel 1103, infatti, cominciarono i lavori per la sua costruzione, voluta da Giacomo, vescovo di Sessa. Costui proveniva dal monastero di Montecassino, e l’esempio dell’edificio ecclesiastico voluto dall’abate Desiderio lasciò un importante segno nella costruzione della chiesa sessana, sia nell’impostazione della fabbrica, sia negli interni. Dopo dieci anni dalla posa della prima pietra, con ogni probabilità soltanto la cripta era terminata. Questa sezione dell’edificio, con un meraviglioso pavimento in mosaico e dotata di venti colonne di spoglio, era l’unica necessaria per officiare le messe e, quindi, per consacrare la chiesa. Il cantiere, infatti, ebbe una durata molto più lunga, anche a causa delle continue interruzioni ai lavori.
Per proseguire la costruzioni furono impiegati anche molti materiali antichi, tra cui dei resti del teatro romano. L’aspetto esterno attuale si raggiunse nel XIII secolo, quando vennero aggiunti il portico e il finestrone dell’ordine superiore della facciata. Gli interni, invece, non subirono nessuna modifica fino a quando, nel Settecento, il vescovo Francesco Caracciolo d’Altamura decise di adottare uno stile più moderno, ovvero il barocco.
Tra romanico e barocco
Il prospetto del duomo di Sessa Aurunca è quasi completamente coperto dal portico che precede l’ingresso all’edificio sacro. Questa struttura è sorretta da colonne di ordine corinzio su cui poggiano due archi a tutto sesto ai lati e uno a sesto acuto al centro. Alcune sculture di animali ne adornano la parte inferiore. Il timpano che sovrasta il finestrone è delimitato da colonne sorrette da leoni ed è decorato con un bassorilievo dell’Agnus Dei. Il portico La decorazione del portico si conclude con i bassorilievi raffiguranti alcuni episodi della vita di San Pietro e della Genesi. La porta centrale della chiesa, affiancata dalle due porte laterali, reca un bassorilievo del Cristo tra i santi Pietro e Paolo nella lunetta che la sovrasta. A completarne la figurazione ci sono alcuni episodi dell’Antico Testamento.
Internamente il duomo di Sessa Aurunca si divide in tre navate divise da colonne di stile corinzio (molti capitelli sono stati recuperati da costruzioni romane). Del XIII secolo è il pavimento a motivo cosmatesco e il prestigioso ambone, edificato per volere del vescovo Pandolfo tra il 1224 e il 1259. Questo elemento, che per grandezza ricorda quasi un pulpito, poggia su sei colonne di granito sorretto da leoni di marmo. Le lastre della cassa dell’ambone sono mosaicate e decorate con elementi vegetali e animali. I profeti dell’Antico Testamento e altre figure femminili completano la decorazione di questo che è il più bel pezzo della chiesa.
Un grande contributo all’arredamento sacro del duomo si deve alla mano dello scultore che firma anche il prestigioso candelabro, ovvero tale Pellegrino. Le Storie di Giona, il Discorso di Ninive e Giona espulso dalla balena che lo adornano sono sicuramente della mano di questo abile artista. Il rifacimento barocco degli interni, sebbene abbia stravolto l’impostazione romanica preesistente, ha donato però alla chiesa una tela raffigurante la Comunione degli Apostoli, realizzata da uno dei più importanti maestri napoletani di quel periodo, ovvero Luca Giordano.