Il vino DOC di Galluccio: specialità in provincia di Caserta

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Caserta gourmet: il vino DOC di Galluccio

Galluccio DOC vino di Caserta

Si sa, la cucina casertana (e campana in generale) offre davvero piatti unici, dal gusto sopraffino e davvero succulenti. Impossibile stare a dieta quando si ammira una bella tavola imbandita, con pasta, parmigiana di melanzane, pizza, e chi più ne ha più ne metta. Mangiare bene è un’arte, ma anche bere bene è importante! Ad ogni pietanza il suo vino, e ad ogni vino… il suo estimatore. Oggi vi parliamo della specialità di Galluccio: il vino rosso DOC, vanto della città.

Il vino rosso DOC di Galluccio e la sua storia

La storia del vino DOC di Galluccio affonda le sue radici in tempi piuttosto antichi. La prima testimonianza di questo vino così delizioso l’abbiamo grazie al famoso umanista Giannantonio Campano, e risale al 1429. Campano era l’allievo di Lorenzo Valle, e in seguito anche di Iacopo Ammannati, Cardinale di Pavia. Sarà proprio quest’amicizia speciale a far emergere un chiaro riferimento al vino DOC di Galluccio. L’intellettuale infatti aveva scritto, in una lettera indirizzata al cardinale, quanto amasse il vino di questa zona: «È sana, vigorosa, non inferiore al miele imetteo. Niente di meglio produce la mia Cavelle, il villaggio paterno reso famoso del mio ingegno. Lì sono nato e quali siano i miei costumi ed il mio talento te lo dirà questa dolce uva che ti mando».

Il titolo alcolometrico del vino di Galluccio deve corrispondere almeno all'11,5%

Il titolo alcolometrico del vino di Galluccio deve corrispondere almeno all’11,5%

Precisamente, la coltivazione dell’aleatico nel comune di Galluccio risalirebbe al 1600, quando una nobile famiglia toscana, i Velluti di Firenze, acquistarono il feudo di Galluccio. Fu proprio questa casata ad impiantare i primi vigneti di aleatico in quest’area.

Il vino Doc di Galluccio: quando a Caserta la bontà è di casa

Produrre il vino non è cosa da poco, e per renderlo degno di una certificazione è importante impegnarsi, con dedizione e perseveranza. Insomma, non basta che sia la natura a fare la sua parte, ma deve esserci anche tanto lavoro e tanta passione. Grazie proprio a questa passione, il vino DOC di Galluccio ha meritato la denominazione di origine controllata, secondo il decreto ministeriale del 4 agosto 1997. Questa disposizione autorizza la produzione di vini bianchi, rossi e rosati nei territori comunali di Conca della Campania, Galluccio, Mignano, Monte Lungo, Rocca d’Evandro, e Tora e Piccilli. Non tutti i vini, dunque, meritano questa medaglia al valore del gusto, tanto che i parametri di valutazione sono davvero rigorosi. Il vino rosso deve essere prodotto con uva Aglianico per almeno il 70% dell’assemblaggio.

Invitante tagliere di formaggi e salumi, abbinamento perfetto con il vino rosso

Invitante tagliere di formaggi e salumi, abbinamento perfetto con il vino rosso

Non si fanno sconti, perché quando si agisce in nome della bontà, non si possono usare mezze misure. La particolarità di questo meraviglioso vino nostrano della provincia di Caserta è il colore. Il suo rosso intenso fa pensare allo splendore del rubino, e il suo sapore è asciutto, fresco e armonico. Con l’invecchiamento, il Galluccio DOC assume diverse sfumature di granata, assumendo un profumo delicato e gradevole. I piatti che più si addicono a questo rosso DOC sono i formaggi piccanti e quelli semiduri, i salumi, gli abbacchi, e la cacciagione in generale. Dal carattere energico ed equilibrato, il vino di Galluccio rappresenta un orgoglio culinario della nostra terra, e va celebrato! Che aspettate? Come diceva Goethe, la vita è troppo breve per bere vini mediocri.

Caserta gourmet: il vino DOC di Galluccio ultima modifica: 2018-05-14T09:40:02+02:00 da Marcella Calascibetta

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