Il convento di Bellona ed il culto di Maria SS. di Gerusalemme - itCaserta

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Il convento di Bellona ed il culto di Maria SS. di Gerusalemme

Convento di Bellona - Passerella A Bellona

Il convento di Bellona sorge sulla vetta del monte Rageto, che si trova nel territorio del comune casertano, ed è consacrato al culto di Maria Santissima di Gerusalemme, molto sentito nella zona. La sua storia è antichissima: la fondazione della piccola cappella che rappresenta il primo nucleo dell’edificio sacro, infatti, risale al XI secolo.

Il primo nucleo del Convento di Bellona

La storia del Convento di Bellona nasce, come detto, nel lontano XI secolo, quando molti condottieri cristiani si recarono a Gerusalemme per liberare il santo sepolcro dai turchi. Il principe di Capua Riccardo II, molto cattolico, non vi si poté recare a causa dell’assedio che il conte di Teano Landone aveva posto alla città. Così, quando Riccardo riuscì ad imporsi contro il rivale, come pegno per la sua assenza in Terra Santa fece erigere una piccola cappella intitolata Sanct Jerusalem. Questa piccola costruzione è anche menzionata in un documento del 1109 del principe Roberto I il quale afferma che «sul monte chiamato Rageto (vi è) una chiesa chiamata Santa Gerusalemme».

Convento di Bellona - Una foto della città

Una foto della città di Bellona

Dopo oltre due secoli la cappella, però, si trova già in un significativo stato di abbandono. Per questo, il bellonese Priamo Marra, nel 1419, decise di finanziarne il restauro. Su sua richiesta, inoltre, fece dipingere sulla parete sinistra una Madonna che sosteneva con il braccio destro il Bambino e con il sinistro una croce. Poco più di un secolo trascorse, quando nel 1534 una pastorella di Bellona, Antonia Fusco, sognò per ben tre volte la Vergine che le indicava il luogo esatto dell’edificio, ormai sepolto da rovi ed erbacce. Non credendo al sogno, la Madonna rese Antonia muta, per poi riapparirle in sogno e riconcederle la parola affinché potesse finalmente svelare la cappella ai compaesani.

Il culto di Maria Santissima di Gerusalemme a Bellona

Gli anni successivi a questo aneddoto sono quelli decisivi per la costruzione del Convento di Bellona. Come riportato dal canonico Raffaele Marra in un libretto del 1879, infatti, varie guarigioni miracolose avvicinarono ancor di più i fedeli al culto della Vergine. Il clero di Capua, così, decise di affidare la cappella ai padri serviti (o servi di Maria) che si impegnarono a costruire un convento. Questa impresa fu possibile grazie alle cospicue donazioni dei fedeli. La più generosa fu quella della duchessa di Maddaloni Roberta Carraffa che, nel 1585, destinò 230 moggi di terreno ai frati. Costei, infatti, volle così ringraziare la Vergine per aver guarito la sua gamba destra, paralizzata dopo una caduta da cavallo. Inoltre, ella donò anche una somma di denaro che permise all’architetto capuano Ambrogio Attendolo di ultimare i lavori nel 1607.

Convento di Bellona - Maria Santissima Di Gerusalemme

La statua della Vergine portata in processione. Fonte: Youtube

Un secolo e mezzo dopo ci fu il primo episodio sfortunato tra i tanti relativi al culto della Vergine a Bellona. Nel 1747 un fulmine, infatti, danneggiò la cappella, causandone la parziale distruzione dell’immagine della Madonna, spostata sull’altare maggiore. Nel 1805 a colpire Bellona fu un terremoto che, fortunatamente, non creò danni. Per ringraziare la Vergine che li aveva protetti ancora una volta, i bellonesi le dedicarono una statua in legno. Nel realizzarla si ispirarono al modello dell’immagine voluta da Priamo Marra. L’effige venne condotta nella chiesa di Bellona nel 1810, dopo che i monaci lasciarono il convento a causa della cessazione degli ordini religiosi. Il culto della Vergine proseguì nella chiesa arcipretale che, distrutta per sbaglio dalle bombe degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, fu ricostruita nella seconda metà del Novecento.

Il convento di Bellona ed il culto di Maria SS. di Gerusalemme ultima modifica: 2019-07-10T10:43:40+02:00 da Luigi Bove

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