L’Orto della regina: il mistero dietro l'opera di Roccamonfina

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L’Orto della Regina: recinto sacro o mura fortificate?

veduta laterale dell'orto della regina

Chiunque sia appassionato di escursioni o di piacevoli passeggiate nei boschi rigogliosi, non può non conoscere l’Orto della Regina di Roccamonfina. La magnifica opera poligonale, sita sulla cima del monte Frascara (a 928 metri di altitudine), racchiude in sé tutta la magia e la suggestione di un luogo del cuore incontaminato. Questa piccola perla immersa in un vivace castagneto, è stata per anni fonte di discussione. Ci si è infatti interrogati non solo sulle sue antiche funzioni, ma anche sulle sue origini. Cosa è scaturito da questi studi?

L’orto della Regina di Roccamonfina: la struttura…

Le mura che compongono l’Orto della Regina sono costituite da diversi blocchi di trachite di svariate dimensioni. Contano ognuna un perimetro di 180 metri, e cingono un territorio di circa 2500 metri quadrati. Come anticipato, la struttura è a forma poligonale e può arrivare ad una lunghezza massima di 71 metri, e una larghezza massima di 35. Ci sono, però, alcuni segmenti che raggiungono persino i 2 metri di spessore e 3 di altezza. Le mura rispettano l’andamento orografico del pavimento naturale, e sebbene ci siano stati dei crolli in passato, il complesso è ben conservato. Oltretutto questa peculiare tappa paesaggistica dà vita, soprattutto in autunno, ad uno spettacolo cromatico favoloso. Il manto di foglie che accompagna il sentiero è caldamente variopinto, e gli esemplari di neviere che caratterizzano il percorso ricordano quando, nel passato, per produrre ghiaccio ci si destreggiava senza il sussidio della tecnologia.

Una sezione dell'orto della regina

Sezione del muro di pietra

…e la toponomastica

Sicuramente l’Orto della Regina rappresenta una cornice naturale degna di nota, ma cosa si cela dietro il suo nome? Ebbene, proprio il segreto della sua toponomastica ha fatto scaturire dubbi sulla sua antica funzione. Il termine orto potrebbe significare sia recinto (in senso militare), o rifarsi all’idioma hortus, come gli antichi popoli italici erano soliti designare i luoghi sacri. Anche l’attributo Regina ha sollevato non poche questioni, tanto da essere stata considerata come possibilmente veritiera l’ipotesi che la parola si riferisse ad una divinità femminile: Mefitis. Alcuni studiosi infatti hanno rinvenuto nella città di Roccamonfina una pietra tufacea di epoca romana, facente parte di un cunicolo utilizzato per la captazione delle acque, dove appare il nome Mifineis.

L'iscrizione romana rinvenuta a Roccamonfina

Esempio di incisione lapidare su tufo dedicata alla dea Mefitis

Questa espressione ha generato varie interpretazioni. La prima, secondo cui nel territorio fosse stato eretto un tempio alla dea, e di conseguenza l’iscrizione facesse parte di un contesto più ampio (ammettendo che il nome della divinità venisse storpiato). Tutto ciò viene reso credibile dal fatto che questa figura mitologica fosse legata alle sorgenti e alle emissioni solforose, e chiamata Regina. La seconda interpretazione vuole che il recinto non fosse un posto sacro, bensì un confine militare. Infatti, Mifineis potrebbe significare pietra di confine, giacché in epoca preromana gran parte del territorio di Roccamonfina delimitava la frontiera orientale tra il territorio Aurunco e quello dei Sidicini (un’antica popolazione italica, vicina ai Sanniti). Esiste, poi, una terza via, che è quella considerata maggiormente plausibile: l’Orto della Regina fu dapprima adibito a santuario, e utilizzato successivamente come forte strategico per fronteggiare gli attacchi dei nemici.

Qualunque sia la verità l’Orto della Regina incarna parte della storia del nostro territorio, e ne conserva immutata la bellezza e l’incanto nei secoli.

L’Orto della Regina: recinto sacro o mura fortificate? ultima modifica: 2017-12-20T19:12:14+01:00 da Marcella Calascibetta

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