Il passaggio dal latino al volgare nella lingua scritta e parlata è stato un passaggio graduale. Ricostruirne gli step, tuttavia, è stato ed è ancora molto arduo. Un importante passaggio, però, è rappresentato dalla scoperta del Placito di Sessa Aurunca, uno dei primi documenti scritti in volgare nella storia italiana.
La lingua del popolo in un documento ufficiale
Il Placito di Sessa Aurunca altro non è che una delle quattro testimoniante giurate, datate 963, redatte all’interno di un contenzioso che riguardava degli appezzamenti di terra situate sull’attuale territorio di Sessa Aurunca. Il Placito rappresenta uno dei primi testi redatti in lingua volgare, a testimonianza del fatto che il volgo del popolo era già arrivato ad essere utilizzato in documenti ufficiali. Il contesto del documento, come detto, è un contenzioso riguardante i confini delle proprietà del monastero di Montecassino e quelle di un piccolo feudatario locale, tale Rodelgrimo d’Aquino.
Il documento è la trascrizione di una deposizione giurata di tre contadini che testimoniarono a favore dei benedettini davanti al giudice Maraldo. Essi, infatti, indicarono i confini del luogo occupato illecitamente da un contadino dopo la distruzione dell’abbazia per mano dei saraceni. Il Placito di Sessa Aurunca fa parte di un gruppo di quattro pergamene (tre placiti e un memoratorio redatto a Teano). Il passo in volgare ritrovato è il seguente: «Sao cco kelle terre, per kelle fini que tebe monstrai, Pergoaldi foro, que ki contene, et trenta anni le possette».
La celebrazione a Sessa più di 1000 anni dopo
Sabato 10 Novembre, proprio a Sessa Aurunca, si è tenuta la celebrazione del Placito a più di mille anni di distanza dalla sua trascrizione. In questa occasione sono state apposte due epigrafi celebrative, una in Piazza Castello e l’altra all’Agostino Nifo. Ha preceduto l’evento l’esibizione degli sbandieratori di Sessa Aurunca in Piazza Castello. Al termine dello spettacolo varie personalità sono intervenute all’interno del Salone dei Quadri. I vari interventi sono stati coordinati dal presidente del Touring Club di Terra di Lavoro, Achille Maria Vellucci.
A parlare sono stati il sindaco Sasso, il presidente della Pro Loco Rosario Ago, i professori dell’Università Vanvitelli, Domenico Proietti e Marialuisa Chirico, il vescovo Francesco Piazza e, infine, il presidente onorario dell’Accademia della Crusca, il professore Francesco Sabatini. Quest’ultimo ha spiegato la grande importanza di quei documenti per capire quanto il volgare fosse diventato di utilizzo diffuso anche nelle sedi ufficiali. Il giorno seguente il professor Sabatini ha parlato dell’iniziativa anche a Uno Mattina, su Rai Uno.
La visibilità data dal primo canale nazionale è una testimonianza di grande considerazione per l’evento legato al Placito di Sessa Aurunca. L’importanza storia del documento, infatti, è tale da rappresentare uno dei passi più importanti verso la creazione della colonna vertebrale della lingua italiana.