Si può venire a conoscenza dei personaggi più famosi della storia sui libri, nei film, e talvolta persino ascoltando le loro gesta nelle canzoni. Non tutte queste personalità, però, hanno l’onore di essere ricordate in questo modo. Moltissime, anzi, sono costrette ad una damnatio memoriae in piena regola, sebbene siano stati grandi generali e fieri condottieri. Un esempio lampante di tutto ciò è rappresentato da Rainulfo di Alife, la cui vita appare ancora oggi più una leggenda che un pezzo di storia casertana!
Rainulfo di Alife: il conte bellicoso
Figlio di Roberto di Alife e di Gaitelgrima, Rainulfo fu investito del titolo di conte sin dal 1108, anno in cui incontrò anche papa Callisto II a Benevento, fornendo atto di omaggio. Sin da giovanissimo Rainulfo mostrò il suo temperamento ribelle: litigò col pontefice stesso, e la lite terminò con la restituzione del monastero di Sancta Maria in Cingla, presso Alife, all’abbazia di Montecassino. Nel 1127, inoltre, iniziò a manifestare i primi sentimenti di odio verso Ruggero d’Altavilla. Si alleò con Roberto II di Capua nel tentativo di contrastare la successione di Ruggero al ducato di Puglia. Quest’ultimo riuscì in qualche modo ad opporsi alla furia di Rainulfo, ma dovette cedergli il possesso feudale della contea di Ariano. Dopo una breve alleanza con il sovrano, Rainulfo si schierò con il Papa legittimo Innocenzo II, contro l’antipapa Anacleto II.

Ruggero d’Altavilla viene incoronato re
Ruggero, duca di Puglia e di Calabria e padrone della Sicilia, aveva riconosciuto come valida l’elezione di Anacleto, ed ebbe come ricompensa la corona di Sicilia, il giorno di Natale del 1130. Il fuoco della vendetta bruciava nel cuore e negli occhi di Rainulfo di Alife, il quale iniziò una vera e propria opera di vendetta verso Ruggero. Diversi nobili feudatari normanni, che già da tempo mordevano il freno, non accettarono il nuovo sovrano. Il 24 luglio 1132 sul fiume Sarno, presso Scafati, cominciò uno scontro furioso. La battaglia di Scafati vide in testa le truppe regie, ma cessò con la penosa disfatta di Ruggero d’Altavilla.
Lo scontro continua: la risposta di Ruggero d’Altavilla
Nella primavera del 1133 Rainulfo e Roberto si recarono a Roma, dove prestarono giuramento a Lotario II, sceso in Italia per farsi incoronare imperatore da Innocenzo II. Durante la loro assenza, Ruggero, mosso dalla sete di vendetta, rapì la moglie di Rainulfo (sua sorella Matilda) e il loro pargolo. Informati della controffensiva di Ruggero, Rainulfo e Roberto dovettero rientrare, ma finirono col capitolare. Nonostante tutto, Rainulfo ottenne comunque la restituzione della sua famiglia. La risposta furibonda di Rainulfo, però, non tardò ad arrivare. Nel luglio 1135 una nuova rivolta, capeggiata da Rainulfo, provocò la reazione del re, che entrò ad Aversa, Capua e Alife, costringendo il conte normanno a trovare rifugio a Napoli, l’unica città che stava ancora resistendo.
Ruggero e Rainulfo: un odio oltre la morte!
Questo braccio di ferro spietato tra Ruggero e Rainulfo non cessò neanche dopo la morte di quest’ultimo. Infatti, dopo vari scontri, una nuova battaglia si svolse il 29 ottobre 1137 presso Rignano Garganico, dove il re, nuovamente sconfitto, perse molti dei suoi soldati. La controffensiva regia causò il grave saccheggio di Alife e Telese, ma le principali città della Puglia in mano a Rainulfo (Troia, Melfi, Canosa e Bari), non subirono alcun danno. Il Papa nell’aprile del 1139 scomunicò Ruggero, ma purtroppo Rainulfo morì. Solo con la morte di Rainulfo, forse causata da errori medici, Ruggero poté conquistare l’intera Italia Meridionale. Tutto ciò non arrestò l’ira di Ruggero, sebbene egli avesse accolto con grande piacere la morte di Rainulfo.

Achille che fa scempio del cadavere di Ettore
Giunto a Troia, Ruggero pretese la riesumazione del cadavere di Rainulfo, e successivamente fece scempio del cadavere. Come Achille deturpò il corpo di Ettore nell’Iliade, così Ruggero trafugò la salma di Rainulfo, per poi farla trascinare da un cavallo per tutta la città. Commentando la crudeltà di Ruggero, Falcone di Benevento scrisse nel suo Chronicon Beneventanum: «per soddisfare la sua rabbia [Ruggero] fece contro un morto quello che non aveva potuto fare contro il vivo». Ebbene si, Ruggero non avrebbe potuto sconfiggere in vita il valoroso Rainulfo di Alife, conte coraggioso… seppur bellicoso!