Piazza Carlo di Borbone: alla scoperta della piazza più grande d’Italia

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CASERTA NEI SECOLI LUOGHI DI RITROVO PIAZZA

Piazza Carlo di Borbone: alla scoperta della piazza più grande d’Italia

Veduta sulla Piazza Carlo Di Borbone

Le cose nella vita o si fanno bene o è meglio non farle proprio. Un dogma, questo, probabilmente condiviso anche da Luigi Vanvitelli mentre disegnava l’immensa Reggia di Caserta. Il progetto iniziale dell’architetto napoletano, infatti, era un qualcosa di maestoso, con una cura maniacale anche del più infimo dei dettagli. E tra i tanti aspetti “secondari” della sua opera, merita una sicura menzione quello spazio sconfinato dinanzi l’ingresso conosciuto come Piazza Carlo III o Carlo di Borbone. Stiamo parlando della piazza più grande d’Italia e tra le più ampie d’Europa, nonché luogo di riferimento per casertani e forestieri. Ma qual è la sua storia?

Da luogo per parate a vetrina per il palazzo

Giunti a ridosso dell’ingresso principale del palazzo borbonico, impossibile non notare alle nostre spalle quell’immensa piazza ellittica che si perde all’orizzonte. Si tratta di Piazza Carlo III, ormai un simbolo per la città di Caserta al pari della sua Reggia. Quella che vediamo oggi, tuttavia, è una versione un po’ distante dall’idea originale del Vanvitelli. Nei primi disegni dell’architetto, infatti, la piazza si mostrava come un semplice spazio adibito a parate, spettacoli e passerelle varie. A delineare il perimetro dell’area gli alloggi riservati alla servitù del palazzo e ai militari, ovvero quei due emicicli che – sempre nel progetto originale – avrebbero dovuto circondare l’intera piazza. Al lato opposto dell’ingresso centrale della Reggia doveva snodarsi il vialone che – sempre nelle idee del Vanvitelli – doveva fungere come strada diretta per Napoli. Ai lati, invece, gli snodi delle principali strade della città.

Decorazioni Piazza Carlo di Borbone

Come molti altri progetti dell’architetto, tuttavia, anche questo subì numerose variazioni. Del vialone fu realizzata solo una piccola parte, oggi conosciuta come Viale Carlo III, così come gli alloggi della servitù, limitati a rivestire metà della piazza. Nell’Ottocento fu poi realizzata la stazione ferroviaria per garantire al re e alla sua corte una via di accesso veloce e sicura da Napoli. L’aspetto di vera e propria piazza avvenne solo successivamente all’inaugurazione del palazzo, con l’obiettivo di esaltarne al massimo la bellezza. Furono realizzati giardini e altri elementi decorativi, lasciando sempre piena libertà alla circolazione dei veicoli. Una sorta di incrocio gigante all’ombra del palazzo reale più grande al mondo. E così fu per molti decenni, fino a quando non ci si rese conto della necessità di valorizzare un’area che di fatto fungeva come vetrina per l’opera vanvitelliana.

Un nuovo volto

A partire dalla seconda metà del Novecento vari furono gli interventi per donare a Piazza Carlo III un volto diverso. L’area fu teatro di importanti eventi, come il Gran Premio di Formula 3, il Giro d’Italia e le parate degli allievi della vicina scuola dell’aeronautica militare. Sotto l’aspetto architettonico, la piazza continuò ad alternarsi in zone verdi e strade fino agli inizi del XXI secolo, quando si decise di renderla interamente zona pedonale. Prese così forma la piazza come la vediamo oggi, caratterizzata da un immenso prato, alberi e viali. Le decorazioni, se riprese dall’alto, esaltano la forma della piazza rimandando ad un gigantesco violino. Un dettaglio capace di donare un sapore ancor più regale all’opera. Per ovviare al fabbisogno veicolare, fu realizzato il sottopasso di via Roma ed un parcheggio sotterraneo.

Panorama Sulla Piazza Carlo di Borbone
Foto di Carlo Pelagalli

Da Carlo III a Piazza Carlo di Borbone

Lo scorso autunno è stata infine disposta la nuova denominazione della piazza. Non più Carlo III, bensì Piazza Carlo di Borbone. Tale scelta risiede nella volontà di omaggiare uno degli uomini più importanti della storia casertana, utilizzando il nome adoperato mentre egli sedeva sul trono napoletano. Carlo III è infatti l’appellativo legato all’elezione come re di Spagna. Durante il periodo a Napoli, invece, Carlo avrebbe dovuto assumere il titolo di Carlo VII. Tuttavia decise di farsi eleggere come Carlo di Borbone, in segno di discontinuità dai suoi predecessori. Il motivo? La volontà di creare un regno diverso rispetto al passato, configurandosi come capostipite della dinastia borbonica a Napoli. Il resto, cari lettori, è un’altra storia.

Piazza Carlo di Borbone: alla scoperta della piazza più grande d’Italia ultima modifica: 2020-04-22T12:01:59+02:00 da Gabriele Roberti

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