Sequestro dell'Ex Canapificio: guerra tra Salvini e gli operatori

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Sequestrato l’Ex Canapificio: Salvini contro gli operatori

Sequestro Ex Canapificio Di Caserta

«A Caserta, un centro sociale di estrema sinistra aveva occupato un edificio all’inizio degli anni Duemila: è stato regolarizzato dalla Regione Campania (anche se la convenzione è scaduta da tempo) e gestiva uno dei progetti Siproimi (ex Sprar) più grandi d’Italia con la benedizione del Comune (giunta di sinistra). Oggi i Carabinieri hanno sequestrato l’edificio, su disposizione della procura di Santa Maria Capua Vetere, per gravi carenze strutturali e per le pessime condizioni igienico sanitarie. Ma come? Il centro sociale incassava fior di soldi pubblici per l’assistenza dei ‘fratelli immigrati’ e non ha mai fatto manutenzione? La pacchia è finita!». Sono state queste le parole di Matteo Salvini in relazione al sequestro, avvenuto martedì 12 marzo, dell’Ex Canapificio.

Il sequestro dell’Ex Canapificio

I pm Alessandro Troncone e Anna Ida Capone, della Procura di Santa Maria Capua Vetere coordinata da Maria Antonietta Troncone, hanno firmato il decreto di sequestro dell’Ex Canapificio. Il decreto è stato messo in atto dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, diretti dal tenente colonnello Nicola Mirante. Fu proprio Matteo Salvini a lanciare il primo allarme sulla struttura, definendola abusiva e da sgomberare. Il 6 febbraio scorso ci fu quindi una perquisizione ed una serie di sequestri da cui partirono i controlli.  Nel centro sociale ci sono gli uffici Sprar, lo sportello di sostegno al reddito dove presentare domande per il Rei e il Reddito di cittadinanza e l’ufficio del progetto Piedibus. Circa 200 migranti sono ospitati in 20 appartamenti. Dopo il sequestro dei locali le attività proseguono all’esterno, tra lo scontento e l’amarezza degli operatori del centro sociale.

La facciata dell'ex Canapifico

La guerra tra Salvini e gli operatori del centro

Sette di questi operatori sono indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, aggravata dallo sfruttamento improprio di fondi destinati ai migranti. Dal canto loro gli attivisti presenteranno querela per diffamazione nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, per le dichiarazioni di quest’ultimo in merito al sequestro. Delle parole di Salvini, la parte più contestata è quel La pacchia è finita!

Matteo Salvini

Matteo Salvini durante una manifestazione del 24 febbraio 2018

«Pura speculazione – afferma il portavoce degli operatori – ​il Ministro sa fin troppo bene che i controlli svolti dal suo Ministero dal lontano 2007 hanno sempre constatato l’eccellenza della relativa gestione, e sa bene che quei fondi sono finalizzati all’assistenza dei titolari di protezione internazionale, per cui dovrebbe il signor ministro guardarsi bene dall’istigare alla commissione di un reato, quello di distrazione di fondi, che avremmo senza dubbio commesso seguendo il suo consiglio di utilizzarli impropriamente per la manutenzione, senza peraltro aver nessuno scudo immunitario come quello che evita a Salvini di andare a processo in quanto ministro e di restituire congruamente 49 milioni di euro di finanziamenti pubblici scomparsi nei conti della Lega, in quanto segretario di questo partito».

Le manifestazioni previste

Il capannone è di proprietà della Regione Campania. Esso è da tempo oggetto di studio di un tavolo tecnico che si sarebbe dovuto occupare della messa in sicurezza dell’immobile. Organizzato un presidio permanente in piazza della Prefettura a Caserta, a partire dalle 10:00 di giovedì mattina. Numerose adesioni sono inoltre giunte per la manifestazione nazionale prevista per sabato 16 marzo alle 14:00.

Sequestrato l’Ex Canapificio: Salvini contro gli operatori ultima modifica: 2019-03-15T11:43:58+01:00 da Mariarosaria Clemente

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