Non è un mistero l’importanza storica di quella un tempo conosciuta come Campania Felix, territorio compreso tra il monte Massico e i Campi Flegrei. Neapolis, Salernum, Capua, Pompei e Sorrentum erano solo alcuni dei tanti centri che caratterizzavano l’area. Molti di questi sono sopravvissuti fino ad oggi, altri – invece – si sono persi nel tempo. Tra questi figura Sinuessa, colonia romana del litorale domitio che presenta nella sua zona portuale un enigma, geologicamente parlando, ancora irrisolto.
Un porto sommerso: il mistero di Sinuessa
Bradisismo. Per molti questo non è certamente un termine nuovo, soprattutto per chi ha studiato la storia dei Campi Flegrei. Si tratta di un fenomeno legato al vulcanismo, che consiste nell’innalzamento (e abbassamento) del terreno sul livello del mare. Il Tempio di Serapide (nella zona archeologica di Pozzuoli) periodicamente vede le sue colonne sommerse dal mare. L’antico Portus Iulius, sempre a Pozzuoli, si trova invece totalmente sott’acqua. Insomma, non si tratta certo di un evento così raro. Poco più a nord di Mondragone, tuttavia, c’è un’area che ha subito gli stessi effetti, ma per cause ancora sconosciute. Stiamo parlando della zona portuale di Sinuessa, oggi sommersa dalle acque del Tirreno.
Qui il bradisismo non c’entra, anche perché si parla di un abbassamento di quasi dieci metri in poco più di duemila anni (un lasso di tempo brevissimo per la geologia). Cos’ha provocato quindi lo sprofondamento del porto? Gli scienziati ancora non sono riusciti a trovare una risposta. Inizialmente si pensava ad un singolo evento catastrofico – come un maremoto – ma dagli studi il complesso non risulta abbandonato dall’oggi al domani. Quasi sicuramente fu una serie di eventi a portare l’inabissamento della costa.
A rendere il tutto ancora più misterioso, il ritrovamento di 24 blocchi di pietra di oltre sessanta tonnellate, utilizzati all’epoca per delimitare i punti di attracco. Nel corso dei secoli alcuni di questi si sono spostati di diversi metri. Difficile, se non impossibile, pensare a un intervento umano.
Le immagini di Google Earth
Proprio in questi giorni il mistero di Sinuessa è tornato alla ribalta, grazie alle foto diffuse da Google Earth. Dalle immagini si intravedono, appena sotto il livello del mare, le strutture dell’antica città romana. Fondata nel 296 a.C., Sinuessa era uno dei centri più importanti e floridi della Campania Felix. Famosa per le sue terme e le bianche spiagge, qui l’aristocrazia romana vi costruì diverse ville. Ma non fu solo un luogo di villeggiatura. La sua posizione, infatti, ne fece un importante snodo commerciale. Dal suo porto salpavano le navi cariche di Falerno, uno dei vini più pregiati dell’Impero romano. Poco distante, inoltre, furono costruite opere di assoluto prestigio, come l’imponente teatro di Sessa Aurunca.
Purtroppo lo studio dei resti di Sinuessa risulta molto difficile: le acque sono infatti particolarmente torbide, a causa dei sedimenti trasportati dal fiume Garigliano, che sfocia poco più a nord. Periodicamente vengono effettuate ricerche e rilevamenti, ma l’inaccessibilità del sito (se non con apposite attrezzature) lo rendono di fatto un tesoro sommerso. Un vero e proprio mistero che giace in fondo al mare.