Fa freddo, anzi, freddissimo. Già da qualche anno l’inverno è diventato estremamente rigido anche qui a Caserta, tanto da regalarci almeno un paio di giorni di neve. Come per ogni cosa, anche in questo caso c’è chi ama e c’è chi odia il periodo freddo, ma pare che, indipendentemente dai gusti personali, ci sia nella nostra provincia qualcuno che sta subendo disagi oggettivi per questo motivo. Stiamo parlando degli studenti delle scuole della provincia, costretti a seguire lo svolgimento delle lezioni a termosifoni spenti.
Le scuole della provincia di Caserta a termosifoni spenti
Secondo diverse fonti pare che, nonostante l’inverno inoltrato, le scuole vengano riscaldate soltanto durante le prime ore del mattino. Ci è giunta voce che scolari e docenti siano costretti a indossare giacche e cappotti in classe, per riuscire a riscaldarsi un pochino.
Durante il periodo invernale la temperatura, nelle aule scolastiche, dovrebbe oscillare tra i 18 e i 22 gradi centigradi, ma termometri sparsi nei vari istituti attesterebbero una situazione ben diversa. La cosa sorprende soprattutto perché qualcuno invoca il contributo volontario che andrebbe versato alle scuole. Va specificato però che innanzitutto, come si evince dal nome, le famiglie non sono obbligate a versare tale contributo, ben distinto dalle tasse scolastiche vere e proprie. Altro aspetto importante di cui tener conto è il possibile uso di questo contributo, ove ci fosse. Proprio per la sua natura volontaria tale somma non può essere utilizzata per finanziare l’attività ordinaria degli istituti. Quest’ultima dovrebbe essere infatti garantita, insieme a servizi basilari come quello del riscaldamento. Ciò che le famiglie dovessero decidere di donare dovrebbe essere utilizzato per ampliare l’offerta didattica, ricreativa e culturale degli studenti.
Un problema condiviso
La questione riscaldamenti, pur non riguardando, a quanto ci risulta, tutti gli istituti, va avanti da mesi. Già a novembre infatti si erano mobilitati i genitori delle scuole elementari delle zone di Centurano, Casola, Casolla e P.co Cerasola. Non sembra insomma esserci tregua per gli studenti casertani che, come vi abbiamo raccontato all’epoca dei fatti, solo un anno fa rischiavano di non averle neanche più le scuole. Diverse fonti riportano che il problema termosifoni si estende anche al resto del territorio nazionale, ove sarebbero già in atto scioperi e proteste.
Intanto sul territorio casertano non sono solo gli studenti a soffrire il freddo. È di pochi giorni fa infatti la notizia, riportata da Il Mattino, della mobilitazione degli impiegati comunali del capoluogo, in agitazione per lo stesso motivo. Pare che i dipendenti comunali si siano rivolti al Prefetto e che abbiano organizzato addirittura una colletta per acquistare delle stufe.
Insomma, a noi casertani, più che nell’arrivo delle prossime feste conviene sperare in un tempestivo arrivo della primavera. Per il momento, alcuni di noi non possono far altro che seguire uno dei vecchi quanto saggi consigli della nonna: copriti bene!