La storia di Maddaloni nel Museo Archeologico dell'antica Calatia

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Il Museo Archeologico di Calatia, multimedialità al servizio della storia antica

Museoilpaese

La storia dell’insediamento di Calatia è estremamente antica e pare risalire addirittura all’Età del ferro, come sembra evidente dagli scavi archeologici. Le necropoli scavate su quello che furono i suoi confini (una buona parte dell’attuale Maddaloni fino al confine con San Nicola la Strada), invece, risalgono all’ottavo secolo a.C. Nei secoli successivi la città passò prima sotto il controllo degli etruschi, poi dei Sanniti e poi dei Romani, con alterne fortune. Il lascito archeologico delle dominazioni antiche sul territori calatino è custodito in una struttura di grande importanza per la comunità maddalonese: il Museo Archeologico dell’antica Calatia.

Storia dell’antica Calatia

Il Museo Archeologico dell’antica Calatia è collocato in una costruzione medievale, il Casino di Starza Penta, appartenuto alla famiglia dei Carafa della Stadera, feudatari di Maddaloni. L’istituzione museale è nata nel 2003 e si sviluppa su due piani in cui sono esposti i reperti, datati tra la fine dell’VIII sec. a. C. e l’età tardo romana, scoperti nelle necropoli. Al pianterreno del museo vi è la sezione dedicata all’insediamento calatino e alle necropoli, mentre al piano superiore la visita si sviluppa in un’età più tarda. Viene descritta, infatti, la storia delle aristocrazie e della vita dei calatini tra il VI e il V secolo a.C. Nel percorso è prevista anche la visita della cappella settecentesca, che vanta fini decorazioni in stucchi bianchi e oro e tre altari in marmo.

Ingresso Museo archeologico dell'antica Calatia

L’ingresso del museo. Fonte: Inpaese

Il Museo Archeologico dell’antica Calatia si avvale delle moderne tecnologie di comunicazione. Sono presenti infatti una libreria virtuale, dopo è possibile consultare volumi con approfondimenti topografiche sul sito, e una sala in cui c’è una ricostruzione multimediale del tratto dell’Appia che andava da Calatia a Roma. Non solo! I percorsi di visita sono anticipati da uno schermo interattivo e da filmati didattici mentre i non vedenti possono comunque apprendere tramite i pannelli in braille. Grazie a questo forte carattere multimediale e al tour virtuale presente sul sito del museo, la struttura ha avuto un riconoscimento speciale dalla giuria del Premio ICOM Italia 2017.

Il Casino Starza Penta

Le prime notizie del Casino Starza Penta, sede del museo, risalgono al XVI secolo. Nel 1552 Diomede II, duca di Maddaloni, infatti, dona la Starza della masseria delle Torri alla moglie Roberta di Stigliano. Il palazzo è presente anche nella lista dei beni di un suo discendente, Diomede IV, nel 1610. Nella seconda metà del Seicento il Duca Marzio III trasforma quella che era una masseria fortificata in un casino da caccia.

Sala Museo archeologico dell'antica Calatia

Una sala del museo. Fonte: Flickr

La maggiore fortuna del palazzo avvenne durante il regno di Carlo III di Borbone, che spesso la utilizzava rifugio per le sue battute di caccia. Successivamente il casino subisce un lento e inesorabile declino, che lo vede nelle mani dei Carafa per poi essere requisito per ospitare un plotone di soldati, e poi essere restituito ancora ai Carafa. L’ultima modifica alla struttura avvenne grazie al successivo proprietario, il notaio Raffaele Palladino, che ne restaurò la facciata. Nel 1939 il palazzo fu requisito ed assegnato prima al Demanio Militare e poi, dal 1993, a quello Storico Artistico.

Il Museo Archeologico di Calatia, multimedialità al servizio della storia antica ultima modifica: 2019-01-08T13:48:28+01:00 da Luigi Bove

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