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PERSONAGGI STORIE CASERTANE

Aversa e il Brigante Calascione, il terrore delle campagne

Horace Vernet Italian Brigands Surprised By Papal Troops Walters 3754

Aversa è luogo rinomato per bellezze storiche e cibi saporiti. Certamente, come tutte le città del Meridione, ha anche un passato tormentato. Infatti ad Aversa non mancavano i Briganti, e il criminale che maggiormente si era fatto un nome era proprio Calascione, il Terrore dei carrettieri.

Brigantaggio
Briganti rapiscono una giovane donna

Aversa e le terribili razzie di Calascione

È certo che la città nell’Ottocento aveva numerose proprietà agricole, che si estendevano per chilometri di agro aversano. A queste distese fertili, vanno aggiunte le terre di grano delle suore che sfamavano i bisognosi, accogliendoli con la ruota degli esposti. O’ Reuccio da’ Doganella Calascione era temuto ad Aversa, tanto che nessuno osava sfidarlo, proprio perché i controlli della polizia non c’erano. Calascione era nato nelle campagne napoletane, e giunse ad Aversa portando con il suo arrivo non poche preoccupazioni ai camorristi. Sicuramente questi non tolleravano padroni in casa loro. Probabilmente il Terrore dei carrettieri Calascione era anche zoppo per una ferita subita durante una rapina di gioventù. Certamente non era un bello spettacolo, ma girava per le strade cittadine indisturbato e nessuno aveva il coraggio di affrontarlo perché tutti sapevano che pericolo era.

Calascione
L’occhio del Brigante

La politica aversana cerca una soluzione contro il Brigante Calascione

Naturalmente, un noto sindaco di Aversa, Francesco Orabona, cominciò ad interessarsi al Brigante perché le violenze non cessavano. Decise di farlo tenere d’occhio da alcuni amici e alla fine riuscì ad allontanarlo, tenendolo buono a Sud della periferia di Aversa. Questa zona era a metà tra la provincia di Napoli e quella di Terra di Lavoro, una terra di mezzo che sembrava sufficiente per risolvere il problema. Purtroppo però Calascione non perse tempo nel creare il suo covo, decise di occupare un casale abbandonato, lungo la strada per Napoli. A questo punto i camorristi a Sud minacciarono a morte il Brigante e lo obbligarono a spostarsi di nuovo, questa volta verso la Doganella di Napoli.

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La Doganella e Calascione di Aversa

Il piano di Calascione era chiaro: voleva derubare chiunque. Non importava dove, contava solo assalire i mercanti, tanto ad aiutarlo c’erano il buio e il tramonto. Certamente senza illuminazione, bastava nascondersi nei fossi dove scorreva l’acqua dei fiumi vicino alle strade, e attaccare con la sua banda, per poi scappare tra la vegetazione. Il suo punto preferito era proprio la zona conosciuta come la Doganella, perché i carri faticavano a salire e gli davano tutto il tempo per fare ciò che voleva. Reagire era da folli, ad aspettarli c’era la morte.

Il Brigante Tradito Horace Vernet 1830 Ciociaria
Il brigante tradito. Dipinto di Horace Vernet (1830)

Le monetine contro Calascione

I passanti, sapendo del pericolo nell’attraversare le terre di Calascione, cercavano sempre di aspettare le prime luci dell’alba e di raccomandarsi l’anima ai Santi. Quelli che si muovevano da Aversa, ad esempio, offrivano una monetina di buona fortuna alle Anime del Purgatorio, affrescate sul muro di Porta Napoli, oggi l’Arco dell’Annunziata. Ma proprio quando il Brigante era ormai ricco e famoso, perse la testa per la figlia di un suo amico della banda, la stuprò, segnando la sua condanna a morte. Si dice sia morto, accoltellato nella campagna di un convento di Cappuccini, al ritorno dalla caccia. Il suo corpo fu sepolto e mai più ritrovato. In quel posto sorgerà poi un acquedotto. La sua morte a cinquant’anni, passò inosservata, nessuno pianse per lui. Giustizia era fatta!

Interno Del Convento Dei Cappuccini Ad Aversa
Interno del Convento dei Cappuccini ad Aversa
Aversa e il Brigante Calascione, il terrore delle campagne ultima modifica: 2019-11-06T10:47:39+01:00 da Linda Maisto

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