Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere tra arte e mistero

itCaserta

ARTE MUSEI

Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere: l’altra faccia del cristianesimo

La città di Santa Maria Capua Vetere (antica Capua romana) costituisce una pietra miliare del territorio casertano. Il monumentale Anfiteatro campano, che eguaglia quasi il Colosseo romano per armonia e bellezza, compone la prima tappa del tour storico che è possibile effettuare. Abbiamo poi il Museo dei gladiatori, ricco di testimonianze relative a grandi imperatori del passato, come Adriano e Antonino Pio. Segue il Museo archeologico dell’antica Capua, caratterizzato all’ingresso dalla celebre scultura del Satiro in riposoIl percorso culturale termina con il Mitreo, tempio dedicato al Dio persiano Mitra, che ancora oggi esercita fascino e curiosità in parecchi visitatori.

Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere: il culto e le origini

Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere rappresenta uno dei mitrei più importanti al mondo. La sua scoperta (avvenuta nel 1922) fu del tutto casuale, poiché rinvenuto durante la costruzione di un edificio. Il Mitreo vide la luce approssimativamente nel II secolo d.C., quando il culto del dio persiano Mitra iniziò a farsi strada grazie alla diffusione dei gladiatori orientali. Essi, infatti, giungevano numerosi dalle coste del Mediterraneo per combattere nell’anfiteatro. Questa credenza si sviluppò in parallelo con il cristianesimo, pertanto molte furono le influenze dogmatiche reciproche, oltre che sicuramente le divergenze concettuali. Infatti, essendo il mitraismo un culto iniziatico, i pochi eletti a cui il mistero era stato rivelato dovevano tenerlo quanto più possibile segreto. Ciò ha favorito di certo una scarsa produzione letteraria, ma di contro ha comportato un’ottima conservazione delle attestazioni cultuali archeologiche.

Bassorilievo del Mitreo

Bassorilievo in marmo con Amore e Psiche

L’interno della struttura è molto suggestivo, e ha l’innata facoltà di coinvolgere a tal punto i visitatori da farli immedesimare negli adepti che, in tempi atavici, sedevano e ascoltavano avidamente il susseguirsi dei riti. Sulla parete a sinistra si può ammirare la Luna su di una biga, oltre al delicato bassorilievo in marmo che riproduce la magia delle figure di Amore e Psiche. La stragrande maggioranza delle pitture parietali sfortunatamente è andata perduta, ma lo scorrere impietoso dei secoli ha lasciato l’affresco più pregevole e iconico, la Tauroctonia, in discreto stato di conservazione.

La Tauroctonia, l’uccisione del toro

la Tauroctonia

Immagine parietale raffigurante la Tauroctonia

La Tauroctonia, cioè l’uccisione del toro, ritrae il momento saliente del rituale mitraico. Infatti, in ogni mitreo che si rispetti, questo evento deve essere ritratto su di una parete, ed essere ben visibile a chi vi entrerà. La Tauroctonia omaggia le gesta del dio Mitra che sgozza il povero animale con un pugnale, affondando la lama nel collo del candido toro. Fa da sfondo una scena rocciosa, mentre si può ammirare la divinità che indossa il cappello frigio e il mantello accarezzato dal vento. Il Sole è il mandate dell’opera, che intima a Mitra di compiere il sacrificio, ammirati entrambi dalla Luna.

Non mancano le figure di corollario, cioè i due Dadofori (portatori di fiaccole). Il primo, Cautes, è il simbolo dell’Equinozio di Primavera, e quindi del trionfo del giorno sulla notte. Cautopates, il secondo dadoforo, incarna invece l’Equinozio d’Autunno (dove le tenebre hanno la meglio sulla luce). Infine, tre bestioline proteggono il dio: il cane, il serpente e lo scorpione. A preservare l’integrità del luogo, si fanno avanti le due canute figure dei Genius Loci. Una sosta immancabile per conoscere il nostro passato, che costituisce una gioia per gli occhi e nutrimento per la mente!

Il Mitreo di Santa Maria Capua Vetere: l’altra faccia del cristianesimo ultima modifica: 2017-12-15T21:17:52+01:00 da Marcella Calascibetta

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top