Reggia d'oro: il premio che lega Alberto Sordi alla città di Caserta

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Reggia d’oro: il premio che lega Alberto Sordi alla città di Caserta

Reggia D'oro Un americano a Roma

Cento anni fa, il 15 giugno 1920, nasceva Alberto Sordi. L’Italia intera celebra l’Albertone nazionale, che nel 1999 ricevette il premio Reggia d’Oro dal regista casertano Angelo Antonucci.

Alberto Sordi e l’italiano medio

«Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo». Così esclama Sordi in una delle più famose battute di Un americano a Roma, forse una delle più citate dagli italiani. Teatro, radio, doppiaggio, televisione: Sordi le ha fatte davvero tutte, ma, come sappiamo, è stato il cinema a regalargli la popolarità.

Reggia d'oro Alberto Sordi I Vitelloni Bis

Personaggio controverso, amato dal pubblico ma spesso criticato dagli altri volti noti del cinema, l’Albertone nazionale si è fatto strada interpretando l’italiano medio. Con lui abbiamo riso, e tutt’ora ridiamo, dei nostri difetti.

Il premio Reggia d’oro

In occasione del centenario della sua nascita ci fa piacere ricordare il legame di Sordi con la città di Caserta, dovuto soprattutto al premio Reggia d’oro. Ad ideare il suddetto premio fu, come si diceva in apertura, il regista Angelo Antonucci. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare due chiacchiere col cineasta casertano, che ha condiviso con noi il ricordo della consegna del premio Reggia d’oro.

Reggia d'oro Angelo E Alberto Sordi
Alberto Sordi con il regista Angelo Antonucci

«Ricordo la sua semplicità e commozione quando seppe del Premio Reggia d’oro, consegnato nel 1999. Lo collegò subito alla prima esperienza da coprotagonista ne I tre aquilotti girato nella reggia di Caserta. Fu molto felice di quel premio e ricordo anche il suo attaccamento alla vita, della quale parlava  sempre in veste di fervido credente qual era. A me lasciò un suo personale pensiero per augurarmi il meglio nella vita e nel lavoro, e soprattutto una grande lezione di umiltà che oggi manca a tantissimi giovani registi ed attori­­».

Un bel ricordo quindi, il ricordo di un artista a 360 gradi, allo stesso tempo amato e odiato, proprio per quella sua abitudine di far ridere delle brutture. «Te lo meriti Alberto Sordi, te lo meriti» sbottava Michele Apicella in Ecce bombo: ce lo siamo meritati e siamo contenti che ci sia stato.

La foto di Alberto Sordi ed Angelo Antonucci è stata gentilmente concessa dal regista

Reggia d’oro: il premio che lega Alberto Sordi alla città di Caserta ultima modifica: 2020-06-15T10:14:00+02:00 da Mariarosaria Clemente

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