Il Castello di Rupecanina: il mastio tra Raviscanina e Sant'Angelo d'Alife

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Il Castello di Rupecanina: la rocca tra due paesi

Castello Di Rupecanina

Nell’Alto Casertano, sulla sommità del Monte Pallara si erge un imponente mastio d’origine normanna. Si tratta del torrione del castello di Rupecanina. Quello che un tempo fu il più grande dei castelli della Media Valle del Volturno, oggi, solitario tra i suoi ruderi racconta le sue storie al cielo. Esploriamone il territorio alla ricerca di tesori e panorami.

Come raggiungere il castello di Rupecanina?

Il castello di Rupecanina sovrasta due comuni limitrofi: Raviscanina e Sant’Angelo d’Alife, infatti la via principale per raggiungerlo, percorribile con l’auto, è a metà strada tra i due paesi. Ma per chi ama passeggiare vi sono diversi sentieri che portano alla vetta dell’antico castello di Rupecanina, partendo dall’attuale abitato dell’uno o dell’altro comune. Partendo da Raviscanina, il sentiero che prediligo è lo stesso che si percorre per arrivare al Calvario del paese. Si tratta di una stradina in salita circondata da uliveti e scandita dalle stazioni della via Crucis.

La Strada Del Calvario

La Pietra del Bene e del Male

Una volta giunti alla struttura del Calvario una croce in legno ci accoglie. Sotto al portico un muretto ci invita a riposare e ad ammirare il paesaggio. Ciò che sia apre dinanzi ai nostri occhi è un panorama unico sulla Valle del Medio Volturno. Riprendendo il cammino ci si imbatte subito nella Pietra del Bene e del Male. Un masso su cui sono impresse due impronte: una somigliante ad un piede umano e l’altra ad una zampa con artigli. La leggenda vuole che si tratti dei segni lasciati da lucifero e San Michele durante il loro scontro. Bisogna dire infatti che San Michele è il Santo Patrono dei due Paesi, ed il suo culto fu introdotto proprio dai normanni che costruirono il castello di Rupecanina. Altra leggenda locale afferma che la grotta (collocata giù a valle) dedicata al Santo sia comunicante con l’omonima grotta sul Gargano.

Castello Di Rupecanina Il Calvario
Il Calvario di Raviscanina- foto di Valentino Nassa

Continuando a seguire il sentiero battuto ma non pavimentato che scorre abbracciando il versante del rilievo, si giunge ad uno spiazzale biancheggiante. Il castello di Rupecanina ormai è vicinissimo. Si nota chiaramente il mastio protetto da una distesa di alberi sempreverdi che profumano l’aria. Una scoscesa scalinata tra la vegetazione conduce alla porta d’ingresso, passando accanto ai ruderi di torrette e frammenti di mura di recensione.

Quando visitare il castello?

Per assicurarsi di non trovare chiuso il cancello che conduce al sito si consiglia di visitare il castello durante eventi in cui se ne comunica l’apertura. Oppure vi ci si può recare il martedì in Albis. Infatti, in questo giorno è tradizione che i cittadini dei due comuni (Raviscanina e Sant’Angelo) si riuniscano insieme in questo luogo per la festa di santa Lucia prolungando la scampagnata di Pasquetta. In questa occasione, inoltre, è possibile accedere all’interno del mastio e godere, dall’alto dei suoi merli, di un panorama che lascia senza parole. L’intera Valle del Medio Volturno si inginocchia ai suoi piedi e nelle giornate serene è possibile distinguere il punto in cui, da lontano, il mare bacia l’orizzonte.

Castello Di Rupecanina Ingresso
Ingresso al sito- foto di Matteo Pinelli

I ruderi del castello di Rupecanina: testimoni del tempo che fu

Ci troviamo a circa 530 metri sul livello del mare. Sulla via latina, tra Benevento e Roma in un punto strategico per avere il controllo sull’intero territorio sottostante. Il castello di Rupecanina risale all’epoca normanna ma nel corso della storia ha subito diverse modifiche nella struttura. Oggi, tra i ruderi, il mastio è l’impianto più solido che ha resistito al tempo, agli scontri e ai terremoti. Unico superstite di una storia di cui è testimone insieme ai ruderi che lo circondano. Dalla forma quadrangolare la torre mastia presenta tre piani: una stanza di accesso al ponte levatoio, l’abitazione del signore e in fondo una cisterna d’acqua molto profonda. Ai piedi del mastio, inoltre, è stato rinvenuto un piccolo oratorio con altare.

Castello Di Rupecanina Vista
Foto di Matteo Pinelli

Nell’ampio cortile intorno alla torre si collocavano gli edifici signorili e sul lato nord-ovest si conserva una piccola cappella. Si tratta della cappella di santa Lucia. Intorno alla sua abside vi era una torretta rotonda di cui oggi resta traccia visibile. Nella cappella si conservano in buono stato degli affreschi bizantini che rappresentano la Santa a cui la cappella è dedicata circondata da altri quattro santi. Si riconoscono S. Giovanni Battista e S. Andrea. Nei frangenti in cui l’intonaco risulta staccato dalla parete si nota, inoltre, la presenza di affreschi sottostanti, più antichi ma di fattura più semplice e poco chiara. La cappella, le abitazioni signorili ed il mastio erano protette dalla cinta del mastio dalla forma trapezoidale. Si tratta di una recensione muraria ulteriore rispetto a quella che avvolgeva l’intero borgo.

Castello Di Rupecanina Ruderi
Foto di Matteo Pinelli

Fuori e dentro le mura

Al difuori del perimetro della cinta del mastio si collocava il villaggio. Il nucleo abitativo si concentrava soprattutto sul lato orientale e meridionale dove si ravvisano diverse cisterne e canali di scolo. Al lato nord-occidentale invece, il terreno era meno scosceso richiedendo ulteriori accortezze di protezione. Qui, probabilmente, vi fu la costruzione di un profondo fossato come testimonia la depressione del terreno. Si pensa inoltre che il castrum presentasse due accessi. Il principale accesso era posto a nord, ma il più utilizzato era nella parte orientale accanto al cimitero e alla chiesetta diroccata di S. Maria al castello.

Panorama fotografato dall'alto
Panorama- foto di Matteo Pinelli

La cinta muraria esterna a protezione dell’intero borgo era alta circa 7 metri. Essa fu ulteriormente rinforzata da 5 bastioni (3 torri quadrangolari e 2 rotonde) distanti circa 100 metri l’uno dall’altro. Il perimetro di queste mura di pietra calcarea misura circa 800 metri. La cinta, inoltre, presenta una strana forma ellittica in parte impostata seguendo l’andamento della preesistente muraglia megalitica d’origine sannita sulla quale fu costruita.

Passeggiando tra i ruderi del castello ci si immerge in un paesaggio senza tempo ed è facile immaginare di vagare nel Medioevo. Consapevoli che dietro ad ogni pietra si nascondono storie e tesori ancora tutti da esplorare.

Per la foto di copertina si ringrazia Valentino Nassa.

Il Castello di Rupecanina: la rocca tra due paesi ultima modifica: 2019-10-22T10:27:51+02:00 da Luisa Masiello

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